Il mercato dell’auto stenta a decollare e apre l’anno con una flessione a doppia cifra.
Secondo l’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri):
“Nel primo mese del 2021 sono state immatricolate 134.001 nuove vetture con un calo del 14% rispetto alle 155.867 del gennaio 2020.
Il mese di gennaio è stato certamente penalizzato da due giorni lavorativi in meno, ma ancor più dalle limitazioni nelle zone più colpite dall’emergenza da Covid-19 e dall’apertura tardiva del portale per la richiesta degli incentivi.
A questo va aggiunto che il mancato adeguamento al nuovo ciclo WLTP dei valori di CO2 previsti per l’applicazione dei fringe benefit ha causato turbativa nel mercato delle auto aziendali.
Da sottolineare che il calo sarebbe stato certamente ancora più pesante in assenza del pacchetto di incentivi previsto dall’emendamento bipartisan alla Legge di Bilancio, che ha prorogato di fatto quanto egregiamente già previsto nel noto emendamento dell’On. Benamati approvato a luglio nel corso dell’iter di conversione in Legge del DL Rilancio.
L’avvio degli incentivi, infatti, sta fornendo grande sostegno al comparto, con un notevole successo per le richieste di rottamazione sulla fascia incentivata da 61 a 135 g/km: un ottimo risultato per l’ambiente, ma la disponibilità di fondi rischia di esaurirsi rapidamente nel primo trimestre.
Inoltre, se le vetture a ricarica esterna (BEV+PHEV), come auspicato, dovessero raggiungere una market share a doppia cifra, allora anche per la fascia 0-60 g/km i fondi non basterebbero a coprire l’intero anno.
Il PNRR avendo un respiro pluriennale non dovrebbe incidere sui risultati 2021, ma se necessario potrebbe anche essere usato per intervenire con un rifinanziamento dei fondi, già nel breve termine.
Resta fortemente negativa la performance del dato mobile delle immatricolazioni, con un calo del 28,7% rispetto ai 12 mesi precedenti.
Dalla struttura del mercato di gennaio, sotto il profilo degli utilizzatori (da questo mese revisionati con un nuovo dettaglio) emerge una tenuta dei privati che, con 91.600 vetture immatricolate (-0,7%), crescono di oltre 9 punti di quota, sfiorando il 68% di rappresentatività sul totale, grazie al sostegno dei nuovi incentivi introdotti con la Legge di Bilancio.
Le autoimmatricolazioni proseguono nel trend di ridimensionamento e perdono 1/5 dei volumi, scendendo di quasi un punto di quota all’11,6% del totale.
Il noleggio a lungo termine rimane stabile al 14,8% di quota sul totale (con circa 20.000 unità), presentando un andamento di calo in linea con le immatricolazioni complessive.
Nel dettaglio, le principali società Top di noleggio a lungo perdono quasi il 20% dei volumi, mentre le Captive si fermano a -6,2%.
Da segnalare il drastico crollo del noleggio a breve termine che quasi azzera il numero di immatricolazioni nel mese (poco più di 1.000 unità), con una flessione del 92,5%, scendendo sotto l’1% di quota dal 9% dello stesso periodo 2019. Infine, le società e gli enti complessivamente considerati, con un calo in linea con il mercato, in gennaio sono sostanzialmente stabili al 4,8% di quota sul totale.
Una flessione a doppia cifra nel 1° mese dell’anno interessa tutte le alimentazioni tradizionali: perdono circa 1/3 delle vendite il motore a benzina, diesel e metano, scendendo rispettivamente al 36% (-10,4 p.p.), al 26,9% (-6,7 p.p.) e al 2% (-0,6 p.p.).
Il Gpl con un calo del 15%, rimane stabile al 6,1% di quota.
Prosegue il boom delle vetture elettrificate, in particolare ibride e plug-in che crescono a tripla cifra, raggiungendo le prime il 24,3% dal 9,2% di un anno fa e le seconde il 2,8% (+1,9 p.p.).
Le vetture elettriche crescono del 28,2% all’1,9% di rappresentatività, dall’1,2% del gennaio 2020.
In calo tutti i segmenti del mercato, in particolare city car (A), medie (C) e lusso (F), mentre flessioni più ridimensionate interessano le medie superiori del segmento D.
In flessione anche tutte le carrozzerie, con un calo inferiore del 7,7% per i crossover che arrivano a sfiorare il 37% di quota, mentre le sportive archiviano il mese in positivo.
Dal punto di vista delle aree geografiche, in forte calo il Nord Est, penalizzato dalla performance negativa del noleggio a breve termine, che perde la prima posizione scendendo al 27,6% di quota a beneficio del Nord Ovest al 30,6%.
Una leggerissima contrazione caratterizza l’Area Centrale, mentre in territorio positivo archiviano il mese il Sud del Paese e le isole.
Scendono del 6,6% le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni, calcolate sui valori WLTP, che passano dal 137,7 g/km del gennaio 2020 ai 128,6 g/km attuali.
L’analisi delle immatricolazioni per fascia di CO2 evidenzia un incremento a doppia cifra per le fasce incentivate fino a 135 g/km (che raggiunge la tripla cifra per la fascia 21-60 g/km), una flessione del 47% per la fascia da 136 a 190 e per quelle oltre 190 g/km penalizzate dall’Ecomalus.
Per concludere, il mercato dell’usato segna in gennaio una flessione del 23,5% con 259.244 passaggi di proprietà al lordo delle minivolture, rispetto ai 338.754 del primo mese del 2020″.
Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, afferma:
“In questo scenario la nostra stima per il mercato delle autovetture nel 2021 è di 1.550.000 immatricolazioni, che indica un andamento positivo del +12% rispetto all’annus horribilis appena chiuso, ma che va letta in relazione al trend pre pandemia: parliamo ancora di un pesante calo del 19% rispetto ai livelli 2019 e non è certamente una stima prudenziale.
I programmi del PNRR rappresentano un’occasione storica per l’Italia, fondamentali per il decollo della mobilità verde e il rilancio del settore automotive, con benefici per l’ambiente la stabilità occupazionale e il bilancio dello Stato.
In questo quadro, il nostro settore può giocare un ruolo centrale per il riavvio dell’economia, attraverso tre pilastri strategici su cui convogliare le risorse disponibili:
- un corretto supporto allo sviluppo della mobilità green, rispettando la neutralità tecnologica;
- la realizzazione di infrastrutture di rifornimento per i veicoli di nuova generazione;
- una maggiore competitività delle aziende italiane, allineando la fiscalità delle imprese che si avvalgono di auto aziendali a quella dei principali Paesi europei, riducendo il gap competitivo di cui soffrono”.