Da qualche giorno fanno bella mostra di sé nell’Ufficio del Sindaco di Matera Domenico Bennardi e di S.E. il Prefetto della provincia di Matera Dr. Rinaldo Argentieri le “Puoe” del Maestro Artigiano Mario Daddigo
L’arte pastorale lucana è sempre stata al centro di numerose creazioni artigianali alcune completamente dimenticate altre tramandate di generazione in generazione evolvendosi nei secoli fino ai nostri giorni.
E’ proprio ispirandosi all’antica tradizione pastorale di realizzare, in formaggio fuso, sagome a forma di animali o di donne stilizzate da usare come ciuccio per i neonati che, il Maestro Artigiano Mario Daddiego, grazie ad una serie di studi sulle origini e grazie alla sua creatività, ha dato vita a diversi prototipi di “donna materana” (bambola) cui ha dato l’appellativo di “La Pupa”.
Tra le caratteristiche principali della Pupa sono evidenti i numerosi elementi decorativi e floreali eseguiti a rilievo e la presenza di una gonna ampia pitturata in modo diverso l’una dall’altra dando ampio risalto soprattutto ai colori vivaci e sgargianti degli abiti (tradizione dei costumi lucani = pacchiana).
La Pupa, grazie alle sue forme e al suo significato storico, è ben presto diventato uno dei prodotti simbolo della antica tradizione lucana tanto da essere oggetto di interesse non solo dei numerosi giornalisti e storici interessati e partecipi nel tramandare la nostra cultura locale, ma anche dei numerosi turisti che affollano i Sassi di Matera.
Il maestro Mario Daddiego afferma:
”Ringrazio la Cna e in particolar modo Leo Montemurro per aver promosso la valorizzazione di una mia creazione artistica che mi inorgoglisce ancora di più in quanto oramai non solo è divenuta di importanza storica ma è anche un prodotto artigianale sul quale ho avuto il riconoscimento del diritto d’autore.
Tale riconoscimento che tutela la proprietà intellettuale rende la mia creazione unica ed al riparo da maldestre operazioni di contraffazione”.