“La Basilicata è diventata la barzelletta d’Italia con questa storia del ricalcolo dei dati. Dal presidente Bardi mi sarei aspettato delle scuse ai lucani, col fiato sospeso per 24 ore, in attesa di conoscere l’assegnazione della fascia di rischio. Come abbiano fatto gli analisti di viale Verrastro ad inviare dati evidentemente errati – se inizialmente il risultato è stato quello di associare la nostra regione ad un indice Rt pari a 1.53, per poi passare a 1.06, con un margine d’errore così elevato – è un mistero. La cosa certa è il fallimento di una gestione dell’emergenza che, prima sul tracciamento, ora sulle vaccinazioni, sta facendo acqua da tutte le parti”.
Così Carmine Vaccaro, segretario regionale della Uil Pensionati di Basilicata, commenta la vicenda lucana legata alla fascia di rischio, assegnata alla nostra regione, nell’ambito della strategia nazionale di contenimento del Coronavirus.
Questione che ha tenuto in bilico la popolazione lucana, con barbieri, parrucchieri, gestori di attività commerciali incerti su quello che sarebbe stato a partire da martedì, ma anche le redazioni di tutta Italia:
“Cosa avranno pensato di noi il resto degli italiani? E al ministero? E Speranza, come avrà dovuto giustificare la superficialità dei nostri ‘colonizzatori’ che stanno amministrando la Basilicata?
Stiamo assistendo ad una tale inconsistenza politica sui vaccini da far accapponare la pelle.
Bene ha fatto il governo Draghi con il Commissario Figliuolo ad accentrare la campagna delle inoculazioni, attraverso la predisposizione delle linee guida generali, nell’ambito di un Piano nazionale, perché è evidente: la gestione di questa fase iniziale della campagna delle vaccinazioni anti-Covid, dal punto di vista lucano, è stata decisamente pessima.
E la carenza di dosi a livello generale è solo una scusa per mascherare un’altra mancanza, quella di strategia e di programmazione che noi, come sindacato dei pensionati, stiamo denunciando da mesi.
Si parte da un criterio pure enunciato dalla Task force regionale, quello di dare precedenza ai Comuni con il maggiore tasso di popolazione over 80, principio nei fatti non rispettato in pieno, basti guardare cosa è accaduto nel Materano con Bernalda, Pisticci e Miglionico che, pur avendo una popolazione superiore ai 10.000 abitanti ed un tasso di cittadini over 80 in numero maggiore rispetto a quella di Policoro, sono stati declassati.
Con la differenza che gli anziani dei paesi già vaccinati trascorreranno una Pasqua certamente nel rispetto delle misure anti-Covid, ma con una maggiore tranquillità, gli altri invece no.
E questo in barba ai criteri annunciati proprio dalla Task force regionale.
Criteri avallati, presumibilmente anche dall’assessore alla Sanità Rocco Leone, che sullo squilibrio tra i territori, relativo alla copertura delle vaccinazioni, non ha ancora dato una giustificazione valida.
Con il piano di Figliuolo la governance dei vaccini sarà centralizzata e finalmente avremo la piattaforma per le prenotazioni, promessa dal presidente Bardi e dall’assessore Leone ma ancora non realizzata.
Promesse da marinaio che hanno stancato i lucani.
Adesso ci avviamo verso una fase delle vaccinazioni altamente delicata con le inoculazioni destinate alle categorie fragili, agli under 79, ai disabili, dializzati, trapiantati, malati oncologici.
È bene considerare anche i loro conviventi (come peraltro previsto dal Piano nazionale) o quanti si occupano della loro assistenza, perché i più deboli possano davvero acquisire una copertura a 360 gradi.
Infine mi rivolgo ancora una volta e spero non per l’ennesima volta senza risultati, al presidente Bardi.
I lucani non hanno l’anello al naso, se ci sono stati errori nella gestione di questa emergenza si faccia tesoro e si prendano strade nuove improntate a salvaguardare la salute dei cittadini di questa regione, e non le poltrone di qualcuno in Regione. Prenda per una volta la mano il timone di questa barca e la porti in salvo”.