Così Enrico Letta nel corso dell’assemblea nazionale che lo proclamerà segretario del Pd:
“Un ringraziamento speciale a Nicola Zingaretti con cui continuerò a lavorare, legati da un rapporto di lunga amicizia e sintonia, e un pensiero ai centomila morti e al mezzo milione di italiani che hanno perso il lavoro, a loro noi guardiamo cercando le migliori soluzioni per il loro futuro”.
Eletto con 860 voti a favore (2 i no e 4 gli astenuti), è il nuovo numero uno.
Fondamentale per Enrico Letta fare un partito che abbia le porte aperte.
Al centro del suo lavoro, assicura, ci saranno le donne:
“Ieri sera mi è arrivata la notizia assurda che la candidatura di Cecilia Malmstrom a capo dell’Ocse è saltata. Lo stesso fatto che sia qui io e non una segretaria donna dimostra che esiste un problema sulla parità di genere”.
Spazio anche ai giovani, con la volontà di rilanciare una delle battaglie storiche del Pd: il voto ai 16enni.
Letta mette in agenda lo ius soli come “norma di civiltà”, la riforma della giustizia, la transizione digitale ed ecologica.
L’ex premier, inoltre, prosegue parlando di battaglia ai paradisi fiscali e proponendo che “Patrick Zaki diventi cittadino europeo ed italiano per dare un segnale importante verso l’Egitto, terra che ha portato alla morte di Giulio Regeni.
Il modello da seguire, dice Letta, è quello delle coalizioni per costruire un nuovo centrosinistra: “Parlerò con Speranza, con Bonino, con Calenda, con Renzi, con Bonelli, Fratoianni, con tutti gli altri possibili interlocutori anche nella società”.
Il Pd, dichiara, andrà all’incontro con il Movimento 5 stelle guidato da Giuseppe Conte.