La gestione dell’emergenza Coronavirus nella nostra regione crea ancora disagi.
Ecco quanto denunciava, nella giornata di ieri, Gianluca Marrese, vicesindaco di Policoro (MT):
“Ancora una volta ho toccato con mano la solitudine e lo smarrimento assoluto che vivono coloro ai quali viene riscontrata la positività da COVID-19, il tutto fa veramente accapponare la pelle.
Sono da due ore attaccato al telefono, tra numeri fissi e numeri di cellulari per cercare di contattare le USCA, in quanto una nostra concittadina ha bisogno assoluto ed urgente di cure ed assistenza oltre che di tampone, ma credetemi è impossibile davvero, non risponde nessuno.
Lo dico io che opero nelle ASL e so, bene o male, come muovermi, ma non riesco a tacere la rabbia che mi generano queste situazioni di inefficienza.
Provate ad immedesimarvi nella situazione e coglierete il panico, l’ansia e la paura che vivono coloro i quali, nell’assoluta solitudine, devono affrontare il tutto non sapendo chi contattare per ricevere cure ed assistenza e non ricevendo alcuna risposta.
Dopo un anno dall’inizio della pandemia tutto questo è intollerabile oltre che inammissibile, ragion per cui chiedo a chi è preposto a verificare, di assumersi le proprie responsabilità e di adoperarsi per ripristinare percorsi rapidi ed efficienti affinché si ponga fine a questa farsa di pseudo-assistenza garantita dalle USCA (Unità speciali di continuità assistenziale).
Bisogna rivedere totalmente il modello organizzativo ed in questo la politica si assuma le sue responsabilità.
Io non mollo, continuerò a chiamare fino a quando qualcuno mi risponderà, perché sono fatto così io, difronte alla difficoltà di chi vive queste situazioni non sono abituato a girarmi dall’altra parte e fregarmene, sarei corresponsabile di tanta superficialità ed inefficienza”.
Questa ad oggi la situazione, come spiega sempre il vicesindaco Marrrese:
“Mi sono intrattenuto in una lunga conversazione telefonica con il referente delle USCA di Tinchi (MT), persona molto garbata e preparata, con la quale mi sono pacatamente confrontato spiegando le mie ragioni e lui chiarendomi le sue.
Mi sono fatto una chiara idea sulla questione.
Prima di tutto mi ha chiarito perché nel pomeriggio di ieri erano irrintracciabili alle mie chiamate.
Semplicemente perché erano impegnati in un’altra attività, ugualmente importante e cioè il drive-in per effettuare tamponi presso Tinchi.
Nell’occasione mi ha altresì chiarito che per loro non è semplice rispondere alle chiamate quando girano il territorio, infatti è preferibile contattarli via mail per il tramite dei medici di base.
I problemi sono proprio questi e dunque mi viene da porgere qualche legittima domanda.
Le USCA sono state istituite per fare tamponi ai drive-in o per la chiara funzione di garantire assistenza a domicilio ai positivi, al fine di poterli curare se possibile presso le proprie abitazioni?
Chi li dirotta ed impegna in altre attività?
Mi chiedo come non si avverta l’esigenza di strutturare, dopo un anno di pandemia, una chiara unità speciale di crisi, che possa essere dotata almeno di un amministrativo e di un infermiere e che entrambi possano assolvere alle tante attività più di carattere amministrativo, che vanno dalla risposta telefonica, al riscontro delle mail, all’organizzazione generale del servizio, consentendo ai medici USCA di girare il territorio e garantire efficientemente assistenza.
Ma davvero è così difficile riuscire a precettare, visto che siamo in piena emergenza sanitaria, qualche amministrativo e qualche infermiere dalle varie aziende sanitarie, per garantire un servizio essenziale e necessario che genera tanta ansia e preoccupazione nella gente che combatte il virus in totale solitudine?
Su questo punto credo debba intervenire la politica, che ha l’obbligo di porre rimedio ad una problematica così seria, che dura da un anno ormai e che soprattutto genera tante difficoltà nel corretto funzionamento dell’intero servizio.
Spero sinceramente che qualcuno che ha voce in capitolo legga questo post e decida di intervenire.
La mia non è critica o polemica politica ma vuole essere uno sprone ad affrontare una volta per tutte questa vicenda, consentendo in tal modo alle USCA di fare le USCA.
Lo stesso dovrebbe essere fatto per i tracciamenti, ma mi rendo conto che chiederei troppo.
I modelli organizzativi sono alla base del buon funzionamento dei servizi e della razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse umane e finanziarie”.