Ospedale di Tricarico: a rischio chiusura il centro riabilitativo! Questa la situazione

In data odierna il Gruppo in Consiglio Regionale “Comunità Democratiche – Partito Democratico” con i Consiglieri Regionali Roberto Cifarelli e Marcello Pittella hanno depositato una Proposta di Legge recante oggetto “Proroga della gestione delle attività riabilitative del Presidio Ospedaliero di Tricarico”:

“I Consiglieri Regionali, anche a seguito di consultazioni tenutesi con il Partito Democratico di Tricarico, hanno presentato una proposta di Legge diretta a consentire la prosecuzione delle attività riabilitative offerte presso la struttura ospedaliera di Tricarico (MT) a seguito della Convenzione tra la “ASM” e la “Fondazione don Gnocchi” sottoscritta nel 2004.

A poco più di un mese dalla scadenza della Convenzione mancano gli atti per garantire la prosecuzione di tale servizio che negli anni, grazie all’impegno ed alla dedizione della ASM e della Fondazione, tanto ha dato alle popolazioni lucane e non solo.

Grazie a questa sinergia, infatti, si è limitata l’emigrazione sanitaria extraregionale e si è dato un servizio prima assente in Basilicata.

Oggi, però, tale rapporto organico sta volgendo al termine senza che siano stati messi in campo gli atti necessari alla prosecuzione del rapporto.

Il Partito Democratico di Tricarico ha guardato con attenzione alle dichiarazioni del Sindaco di Tricarico, Vincenzo Carbone, e dell’Assessore Regionale alla Salute, Rocco Leone, contenute anche in alcuni quotidiani (in qualche caso però con titoli fuorvianti e addirittura falsi), ma ha dovuto constatare che al di là dell’impegno profuso in tanti incontri e di meri auspici sul futuro della riabilitazione presso l’Ospedale di Tricarico, non ci sono gli atti amministrativi che ne possano garantire la prosecuzione.

Il pericolo di chiusura traumatica ed immediata nel mese prossimo delle attività riabilitative è più che concreto se non interverranno in tempo gli atti necessari da parte della Regione Basilicata.

Il pericolo di una chiusura di un altro servizio essenziale per la nostra Regione e per il nostro Comune che aumenterebbe la desertificazione dei servizi nelle Aree Interne è alle porte.

Dopo tanti anni di lavoro nei quali la riabilitazione effettuata a Tricarico, frutto come detto della sapiente collaborazione tra ASM e Fondazione don Gnocchi, ha costituito un argine alla emigrazione sanitaria si rischia di tornare indietro di quasi venti anni causando danni ingenti ai Comuni della Basilicata ed anche alle casse regionali.

Per questi motivi il Partito Democratico di Tricarico chiede che dagli incontri, dalle dichiarazioni e dalle speranze si passi ai fatti, si producano cioè gli atti amministrativi che consentano la prosecuzione delle attività riabilitative nell’Ospedale di Tricarico.

Si eviti che altre luci si spengano nei nostri Comuni, che altra gente vada via per mancanza di lavoro e di servizi.

Si eviti che la nostra gente sia costretta a viaggiare verso altre Regioni per ottenere un’offerta riabilitativa che in questi anni tanto egregiamente è stata offerta a Tricarico.

Si eviti di mortificare il lavoro ed i sacrifici fatti in questi anni per arricchire i servizi offerti dalla nostra Regione in campo sanitario che oggi più che mai necessita di essere rafforzata e non smembrata ed annichilita.

E’ per questa ragione che il Partito Democratico di Tricarico condivide e plaude l’operato dei Consiglieri Regionali CIFARELLI e PITTELLA che, in maniera concreta e chiara, propongono attraverso un processo normativo la prosecuzione della Convenzione in essere e della riabilitazione in modo da evitare brutte sorprese per tutti, magari coinvolgendo anche la “Conferenza dei Sindaci” che, ne siamo certi, non mancherà di far sentire la sua voce in merito.

E’ ora che tutti gli attori di questa vicenda trovino il tempo per risolvere il problema, per dare un po’ di tranquillità ai cittadini ed anche ai lavoratori che in momento così cupo come quello che stiamo vivendo non debbano vedere addensarsi nubi ancora più scure sul loro futuro lavorativo.

E’ ora di dimostrare che l’interesse collettivo viene prima di tutto”.