“Nessuna decisione di proroga all’11 aprile dello stato di emergenza è stata presa”.
A dirlo, a CartaBianca su Rai3, il ministro della Salute, Roberto Speranza, che aggiunge:
“Ci confronteremo nei prossimi giorni e prenderemo le decisioni.
Nel corso delle riunioni di martedì abbiamo analizzato la curva, ma non discusso di misure“.
Per quanto concerne la pressione sulle aziende farmaceutiche il ministro torna a ribadire:
“I contratti sottoscritti sono chiari, dobbiamo continuare a fare il massimo di pressione possibile sulle aziende farmaceutiche perché rispettino questi impegni.
Anche se ci fosse qualche difficoltà, abbiamo numeri così grandi che ci consentiranno comunque di correre molto di più.
Abbiamo bisogno di tutti i vaccini nel più breve tempo possibile, purché siano efficaci e sicuri”.
Roberto Speranza inquadra così i termini del ‘dossier Sputnik’ e spiega:
“A dirci che un vaccino è efficace e sicuro devono essere le Agenzie regolatorie, europea e nazionale.
Non mi interessa la nazionalità degli scienziati che hanno messo su un vaccino: non mi interessa se sono russi, europei o da qualunque altra parte del mondo.
Mi interessa che questo vaccino funzioni.
Abbiamo bisogno di tante dosi e di potere correre e allora non dobbiamo avere alcun tipo di pregiudizio perché non avrebbe senso.
Dobbiamo evitare polemiche sulla campagna di vaccinazione, che è un patrimonio di questo Paese e deve essere un momento di gioia.
Dobbiamo lavorare insieme.
La variante inglese ha fatto aumentare velocemente i contagi, negli ultimi giorni la curva si sta appiattendo e la curva dei ricoveri e dei decessi si piega più lentamente, siamo in un momento non facile.
L’epidemia è ancora molto forte, la variante inglese ha una capacità di contagio del 35-40% maggiore rispetto al virus che abbiamo incontrato nei mesi precedenti.
L’auspicio che le misure rigide diano risultati: i primi già ci sono, la curva dei contagi si appiattisce”.
Infine, alle Regioni, il ministro della Salute manda a dire che:
“il Piano vaccinazioni nazionale è stato approvato da tutte le Regioni e a quel piano bisogna attenersi“.