Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di FILT CGIL, UIL-UILT e UGL:
“Confermato lo sciopero nazionale di 24 ore di tutti i lavoratori del trasporto pubblico locale.
Nonostante il contratto collettivo di lavoro sia scaduto nel 2017 le associazioni datoriali continuano a praticare tattiche dilatorie e, pertanto, a nulla sono serviti i tentativi messi in campo dal sindacato dalle Segreterie Nazionali Filt Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal, Ugl-Fna per scongiurare lo sciopero.
Dispiace recare ulteriore disagio agli utenti in questa particolare situazione che il paese sta vivendo ma in gioco non c’è solo il contratto, ma anche la qualità del servizio che, anche attraverso un rinnovo contrattuale,
può avere i suoi forti benefici.
Il rinnovo del contratto, oggi più che mai necessario per recuperare la perdita di potere di acquisto dei salari e vedere garantiti i diritti mentre al contempo le aziende del settore continuano a prendere ingenti contributi dallo Stato.
Ultimo è lo stanziamento, nell’ambito del Decreto Sostegni, di ulteriori importanti risorse, pari a 800 milioni di euro, che si aggiungono a quelle già ricevute, destinate al settore per compensare la riduzione dei ricavi da traffico, causati dagli effetti della pandemia.
Le belle parole di ringraziamento espresse dalle associazioni datoriali per la dedizione dimostrata da parte di chi ha continuato senza fermarsi a svolgere il proprio lavoro con grande professionalità, spesso in condizioni di grave disagio e mettendo a rischio la propria incolumità, soprattutto in un momento difficile come quello attuale, così come le intenzioni di riformare il settore anche attraverso la valorizzazione del lavoro, si sono svuotate di contenuto e rilevate solo come uno strumento per ottenere risorse.
L’atteggiamento tenuto dalle associazioni datoriali dimostra altresì che il sistema del trasporto pubblico italiano va riformato al più presto perché l’eccessiva frammentazione, con oltre 900 aziende, è alla base delle inefficienze che gli utenti rilevano giornalmente”.