Domenica delle Palme, l’Arcivescovo di Matera-Irsina prega per i giovani: “Siate la nota diversa nel concerto di insulti di questa società”. Ecco le sue parole

Ecco la preghiera condivisa, in occasione di questa Domenica delle Palme, da Monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo:

“A Betania, Signore, in casa d’amici
ti lasci toccare
e ungere i piedi:
un profumo di vita
inonda la stanza
respiro di morte
presagio di sepolcro.

Il nardo, unguento prezioso,
fecondo atto d’amore di donna
inonda della tua tenerezza, Gesù,
i volti sfigurati
e i corpi piagati
da croci sanguinanti
che salgono verso la Santa Gerusalemme.

Il grido osannante della tua gente, Signore,
si cambia in bestemmia
che invoca tua morte:
spettacolo cruento
che insozza le tende
della bella città
e col sangue purifica la terra.

Il tuo corpo, Gesù,
sputato, insultato, flagellato
risana la Terra
così i tuoi occhi pieni di misericordia
scrutano cuori induriti
ridonando calore
al flusso di linfa vitale:
respiro di Dio!

Offri la tua vita, Signore, a noi dispersi
tra i calanchi della storia.
Radunati
come unico ovile
sgorghiamo dal tuo fianco squarciato
e l’ultimo Tuo grido echeggia
effonde lo Spirito.

Gesù, Verbo fatto carne,
vino nuovo
accolto in nuovi otri
da mani di donne tremanti
che accarezzano un corpo
non più grembo di morte
ma profumo di vita”.

Ai giovani l’Arcivescovo dice:

“Gesù entra a Gerusalemme in modo trionfale, sull’umile cavalcatura di un asino.

Lo stesso ingresso di re e imperatori, con la differenza che questi ultimi erano scortati e sedevano su di un cavallo.

Gesù è accalmato come un re, con tappeti, palme, fiori, balli danze, dalla medesima gente che, nel giro di poche ore, cambia atteggiamento e vuole che sia crocifisso.

Oggi, allo stesso modo, una fede basata sul sensazionalismo e sul sentito dire si spegne facilmente e fa cambiare facilmente opinione.

Si passa, in poche ore, dall’esaltare una persona a condannarla.

Gesù viene tradito dalle persone a lui più care: solo Giovanni, il più giovane, non lo tradisce.

Giovani, voi potete essere, come Giovanni, la nota diversa in un concerto di insulti in questa fragile e vulnerabile società.

Cercate la verità e siate fedeli alla verità che cercate”.