Le gelate degli ultimi giorni hanno provocato specie nel Metapontino ingenti danni in particolare alle produzioni di pesche e albicocche, che si trovavano in una fase fenologica avanza nell’ ingrossamento dei frutti.
La segnalazione viene dal presidente della Cia-Agricoltori di Matera Giuseppe Stasi che aggiunge:
“alcune zone hanno visto azzerare la produzione e di conseguenza il raccolto. Sarà difficile per le aziende colpite, soprattutto dopo la calamità dovuta alla grandine dello scorso anno ripartire se non ci sarà un aiuto concreto da parte della regione e del governo.
Gli Uffici Cia stanno procedendo su tutto il territorio regionale ad individuare con precisione zone colpite e tipologie subculture danneggiate al fine di segnalare il tutto alla Regione per la richiesta di stato di calamità.
Poiché risultano sinora cinque le Regioni del centro-nord che stanno avviando l’iter di richiesta al Governo dello stato di calamità, primo obiettivo è quello che la Regione Basilicata faccia altrettanto.
L’annuncio del sottosegretario alle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, in merito all’ondata di gelo che ha colpito più parti del Paese, di voler far fronte all’emergenza non appena saranno in possesso dell’entità dei danni, è un primo passo che deve tradursi in atti e provvedimenti concreti da parte del Mipaaf.
Siamo di fronte ad un colpo terribile per le aziende agricole già in crisi per le conseguenze della pandemia.
La Cia-Agricoltori incalza le istituzioni nazionali e regionali affinché non si perda tempo e si intervenga subito ascoltando i territori, sviluppando migliori strumenti di gestione del rischio e incentivando, attraverso il PNRR, lo sviluppo di sistemi tecnologici di protezione delle colture.
Perché è chiaro, evidenzia Cia, come l’Italia sia di nuovo alle prese con ondate anomale di maltempo, sbalzi bruschi di temperature e gelate oltre le previsioni”.
Ha dichiarato il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino:
“Sono ore importanti per monitorare la situazione, ma anche per intervenire con tempestività.
Il passaggio tra istituzioni regionali e centrali deve essere automatico ed eccellente per dare risposte che ormai conosciamo, come il riconoscimento dello stato di calamità naturale per attivare i risarcimenti in tempi rapidi.
Allo stesso tempo occorre, sul piano nazionale, spingere l’innovazione sul fronte degli strumenti di gestione del rischio che vanno adeguati prontamente ai cambiamenti climatici in atto, ma anche incentivare e aumentare il contributo a favore dell’assicurazione del raccolto, degli animali e delle piante, già presente in alcuni Psr, utilizzando i fondi della nuova Pac.
Il PNRR guardi anche a questi eventi estremi e agli effetti drammatici che hanno sull’agricoltura che per affrontarli ha bisogno anche di innovazione e di risorse importanti da destinare a sistemi tecnologici di protezione delle colture”.