Ristoranti aperti a pranzo e cena, via libera al rientro in palestra e piscina.
Ok anche per i cinema e i teatri.
È questo l’intento delle linee guida per le riaperture elaborate e approvato ieri dalle Regioni e che saranno sottoposte all’esame di Governo e Cts.
Scrivono le Regioni:
“Tali misure possono consentire il mantenimento del servizio anche in scenari epidemiologici definiti ad alto rischio purché integrate con strategie di screening/testing”.
Si terrà oggi venerdì 16 aprile la cabina di regia tra il premier e le forze di maggioranza per trovare un punto d’incontro e stabilire le prossime aperture.
Questo il primo passo nella direzione del nuovo decreto legge che sostituirà quello attuale in scadenza a fine mese.
Al termine della riunione Draghi interverrà in conferenza stampa, per illustrare le soluzioni che saranno poi riportate nel nuovo decreto.
Dal 3 maggio dovrebbero ritornare le zone gialle, ad oggi congelate dal decreto in vigore, con bar e ristoranti aperti a pranzo.
Da metà maggio l’Italia potrebbe così finalmente ritornare a una quasi normalità con:
- locali aperti anche la sera – soprattutto se dotati di tavoli all’aperto;
- coprifuoco spostato alle 23:00 o alle 24:00;
- cinema e teatri aperti (con nuovi protocolli);
- possibilità di spostarsi tra le Regioni (gialle).
A fine maggio invece si dovrebbe poter tornare a frequentare palestre o piscine.
Le richieste delle Regioni
Nei ristoranti due metri di distanza tra i tavoli al chiuso
I ristoranti “rappresentano le attività maggiormente penalizzate dal meccanismo delle chiusure, costituiscono settori in cui il rispetto delle misure previste è più concretamente realizzabile e controllabile”.
Privilegiata la prenotazione.
Queste le regole da osservare:
almeno un metro di distanza tra i clienti di tavoli diversi, estendibile a due metri in base allo scenario epidemiologico di rischio) che all’aperto (almeno 1 metro).
Va mantenuto per due settimane l’elenco di chi ha prenotato, per favorire l’eventuale rintracciamento dei positivi.
Obbligo di finestre aperte per areare i locali
Obbligo di mascherina per i clienti quando non sono seduti.
Preferire menù digitali.
In bar, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie e in tutti i locali vanno limitati gli accessi (numero chiuso) dove non ci sono posti a sedere.
Assicurare la distanza interpersonale di almeno 1 metro tra clienti non conviventi per la consumazione al banco bisogna
Il self-service può essere eventualmente consentita per buffet realizzati esclusivamente con prodotti confezionati in monodose.
Obbligatorio mantenere aperte, a meno che non lo consentano le condizioni meteorologiche o altre situazioni di necessità, porte, finestre e vetrate al fine di favorire il ricambio d’aria.
Ok poi ai giochi di carte in ristoranti e bar: rimane obbligatorio però il rispetto della distanza di 1 metro e con mascherina.
Ingressi contingentati in piscina
Nelle palestre vanno evitati assembramenti.
La distanza di sicurezza deve essere:
- almeno 1 metro per le persone mentre non svolgono attività fisica;
- almeno 2 metri durante l’attività fisica (con particolare attenzione a quella intensa) e negli spogliatoi.
Va mantenuto l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni.
Potrà essere inoltre rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso quando supera 37,5 °C.
Macchine e attrezzi vanno disinfettati dopo ogni singolo utilizzo.
Va favorito il ricambio d’aria negli ambienti interni.
Mentre nelle piscine la densità di affollamento in vasca si calcola assicurando almeno 7 metri quadri di superficie d’acqua a persona.
Tra le attrezzature (lettini, sedie a sdraio), quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno 1 metro. Gli ingressi vanno calcolati e gestiti in base a questi indici.
Niente tampone obbligatorio per entrare a teatro e a cinema
Nei cinema e teatri i posti a sedere dovranno prevedere un distanziamento minimo di un metro tra uno spettatore e l’altro, a meno che non si tratti di conviventi.
Privilegiata la prenotazione e va mantenuto l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni.
Per poter accedere a cinema, teatri, arene e spettacoli, no all’obbligo di tampone («evidenza di un test negativo nelle ultime 48 ore») o di completamento del ciclo vaccinale
Solo negli scenari epidemiologici definiti ad alto rischio, ossia nelle zone arancioni, si parla (così come anche per palestre e piscine) di ‘strategie di screening/testing, anche in autosomministrazione'”.