Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato Stampa del capogruppo PD in Consiglio Regionale, Roberto Cifarelli, sull’acquisto delle mascherine per la Basilicata.
Ecco nei dettagli:
“Il 17 Dicembre dello scorso anno il Consiglio regionale su mia iniziativa ha approvato all’unanimità una mozione inerente i dispositivi di protezione individuali.
Con il documento si impegnava il Presidente della Giunta regionale ‘a mettere in campo tutte le iniziative e le interlocuzioni possibili con il Governo nazionale e, quindi, con il Commissario straordinario all’emergenza, anche d’intesa con le organizzazioni datoriali, affinché l’acquisto di dispositivi di protezione individuali (mascherine, guanti e altro) possa essere effettuato direttamente e prioritariamente nelle aziende italiane.
Assicurando in questo modo la qualità dei prodotti, la capillare distribuzione su tutto il territorio nazionale, il sostegno alle produzioni made in Italy e la garanzia di assoluta protezione agli operatori sanitari e ai cittadini’.
È di questi giorni la notizia del sequestro ad opera della Procura di Gorizia di 250 milioni di pezzi non a norma di mascherine Ffp2 e Ffp3 ‘non conformi’, con capacità filtrante dieci volte inferiore al dichiarato.
Il ritiro delle mascherine ha interessato anche le aziende sanitarie pugliesi e quella di Matera.
Anche a seguito di tale circostanza il Commissario per l’emergenza COVID, il gen. Figliuolo, ha disposto la facoltà per le regioni di approvvigionamento diretto dei dispositivi di protezione individuale.
È l’occasione, questa, per superare le difficoltà che le imprese italiane, e tra queste quelle lucane, hanno dovuto affrontare per la concorrenza dei produttori cinesi dopo che, per paradosso, lo Stato italiano aveva incentivato le aziende italiane ad investire per la produzione in Italia dei dpi.
È il momento, dunque, di attuare quanto disposto dalla mozione approvata dal Consiglio regionale.
Siamo certi che Bardi darà un indirizzo corretto alle strutture regionali affinché nella partecipazione alle gare vengano tenute nella debita considerazione la qualità ed affidabilità delle imprese italiane e segnatamente di quelle lucane“.