Il teatro “Quaroni”, simbolo e memoria della rifondazione moderna della città, potrà mantenere la sua integrità.
La Giunta comunale ha infatti approvato la delibera di modifica al progetto già in corso di esecuzione, evitando la realizzazione di interventi che ne avrebbero alterato l’assetto originario.
Il progetto di riqualificazione, i cui lavori sono stati aggiudicati nel 2018 per un importo di 981 mila euro, prevedeva di modificare la destinazione della tribuna-galleria, erigere una parete che avrebbe chiuso l’area del cinema all’aperto per realizzare i servizi e la foresteria, e l’installazione di pannelli fotovoltaici.
Per evitare questi interventi, lo scorso mese di novembre gli abitanti del quartiere La Martella, insieme ad architetti e intellettuali, avevano promosso un’assemblea pubblica in presenza anche di rappresentanti dell’Amministrazione comunale, allo scopo di individuare soluzioni che consentissero di conservare l’opera del 1953 progettata da Ludovico Quaroni insieme all’ingegner Federico Gorio e all’architetto Michele Valori.
L’opera, infatti, ha un ruolo centrale nel progetto urbanistico e sociale del borgo: la collocazione nella piazza centrale, l’interconnessione funzionale e architettonica con il centro civico, conferisce al teatro la funzione di luogo di aggregazione sociale e culturale.
La Giunta comunale ha pertanto ritenuto di rivedere il progetto in corso.
Grazie all’acquisizione di un’area adiacente (nel dicembre scorso):
- saranno delocalizzati i servizi e la foresteria;
- sarà confermata la destinazione originaria e saranno completati i lavori della galleria;
- ricostituita la gradonata lasciandone inalterata la conformazione;
- rifatte le coperture riproponendo l’originaria soluzione architettonica;
- restaurare la piazza mantenendo le quote rinvenute all’atto della cantierizzazione.
Il Sindaco, Domenico Bennardi, afferma:
“Il centro civico del borgo La Martella rischiava di perdere la destinazione del progetto urbanistico utopico e visionario disegnato da Quaroni e voluto da Adriano Olivetti.
Ancora oggi, il teatro, insieme alla biblioteca, al cinema all’aperto, alla piazza e alla chiesa, invoca il senso della comunità.
La partecipazione attiva dei cittadini e l’ascolto hanno consentito di conservare la memoria e la funzione di questo luogo”.
Per l’assessore ai lavori Pubblici, Graziella Corti:
“È stato possibile mantenere l’unità funzionale del complesso cinema-arena: un pregevole documento di architettura neorealista, riconsiderando e revisionando i lavori in corso di esecuzione.
Conservare l’equilibrio e l’organicità dei corpi di fabbrica rappresenta anche l’opportunità di consegnare questi servizi e queste attività alla fruizione degli abitanti del borgo”.