Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato Stampa di FP CGIL, CISL FP, UIL PA firmato rispettivamente da Carmen Sabbatella, Pino Bollettino, Gennaro Rosa, con il quale viene richiesto un incontro al ministro Patuanelli per la “questione EIPLI”.
Ecco quanto riportato:
“A distanza di quindici mesi dall’incontro tenuto a Roma con la segreteria dell’allora ministra Bellanova siamo ancora qui a parlare di EIPLI (Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia) e della sua lenta agonia.
I numeri sono chiari:
- 10 sono gli anni di liquidazione,
- 8 le dighe gestite,
- 4 le traverse,
- 138 i lavoratori.
Tanti i commissari e i direttori che si sono avvicendati.
Peccato che tutti questi numeri però non fanno gola a nessuno, l’ente oggi è davvero al collasso.
La situazione debitoria si è aggravata e solo fino al mese di Giugno c’è la certezza che saranno pagate le retribuzioni ai lavoratori.
È una lunga tortura quella a cui sono sottoposti questi ultimi, che lentamente stanno diminuendo per pensionamenti e, oggi, sono un numero troppo esiguo per poter garantire i turni sugli impianti.
Ma l’EIPLI è in liquidazione e non può assumere nessuno.
È un controsenso: bisogna assicurare la continuità e la sicurezza delle dighe e, di contro, a fronte della riduzione delle risorse umane, non si può reclutare nessuno.
La stessa commissaria, in prorogatio perché con incarico scaduto a Dicembre, sembra combattere con un muro di gomma.
Della nomina del nuovo direttore non si ha nessuna traccia.
L’ente è allo sbando.
Dell’EIPLI nessuno ne vuole sapere.
Ignorano forse i nostri politici e amministratori che ci sono mille problemi ma anche tante prospettive: l’acqua è un bene comune, primario e necessario alla vita di tutti noi, delle nostre aziende e dei nostri campi.
Non possiamo accettare che, a causa della fatiscenza degli impianti, l’acqua deve essere dispesa.
Il PNRR prevede risorse per le infrastrutture al fine di ridurre i tassi non più sopportabili di perdita di questo bene prezioso, che al sud si aggirano intorno al 50% fra acqua captata alla sorgente e acqua distribuita all’utenza finale.
È forse il momento giusto per trovare una soluzione anche per l’EIPLI.
Per questo siamo tornati al ministero vigilante e abbiamo chiesto al ministro Patuanelli un incontro.
Intendiamo rappresentare, ancora una volta, le difficoltà dell’ente e le ripercussioni sulla collettività di una gestione, dapprima scellerata, poi sacrificata, che si basa solo sullo spirito di abnegazione dei propri lavoratori.
Vogliamo portare alla sua attenzione la situazione difficile e paradossale in cui si trovano, per provare a trovare una soluzione che approdi alla prevista società a partecipazione pubblica o a qualsiasi altra forma di gestione, in questo particolare periodo storico di ripresa, contribuendo così anche a tutelare l’oro blu di cui la nostra regione per fortuna ne è riccamente dotata”.