Disappunto da parte della Sindaca di Pisticci (MT), Viviana Verri, che così commenta la notizia sulle nuove tratte estive previste dalla Regione Basilicata:
“L’esclusione di Pisticci (MT) dai comuni del litorale jonico coinvolti dal servizio ferroviario istituito per il periodo estivo rappresenta l’ennesimo schiaffo al territorio da parte della politica regionale.
L’assessore Merra, impegnata a farsi selfie davanti alla Pista Mattei chiusa da anni (e certamente non prossima alla riapertura come si vorrebbe far credere) ha sempre costantemente ignorato tutte le richieste dell’Amministrazione comunale, finalizzate a discutere del futuro e dello sviluppo infrastrutturale del territorio.
Anche in questo caso nessuna interlocuzione è avvenuta con il Comune, che ha appreso con sconcerto dai giornali di questa ennesima dimostrazione del totale disinteresse del governo regionale per il nostro territorio.
Ne prendiamo atto ma non accetteremo passivamente.
I cittadini di questo territorio meritano rispetto e la Regione è tenuta a dare conto del suo operato, fornendo all’Amministrazione le dovute spiegazioni del mancato inserimento dello scalo ferroviario di Pisticci (MT).
Riteniamo che un territorio con 7 chilometri di costa, premiato anche quest’anno con la bandiera blu, con una ricettività tra le più sviluppate dell’intero metapontino, meriti di poter fruire di un servizio utile alla numerosa utenza che nel periodo estivo affolla il nostro litorale.
L’esclusione di Pisticci è frutto di miopia, incapacità, o di una deliberata scelta politica?
In ognuno di questi casi lo scenario sarebbe alquanto sconfortante”.
Pisticci in Comune commenta:
“Ieri pomeriggio la Regione Basilicata ha pubblicato l’annuncio che saranno ripristinate per il periodo estivo, tre coppie di treni regionali che serviranno la costa Jonica.
Previste le fermate nelle stazioni del metapontino, tranne che per quella di Pisticci.
L’ennesimo atto deliberato di prepotenza nei confronti della comunità che non trova alcuna spiegazione se non nella totale assenza di autorevolezza della classe dirigente politica che ci rappresenta e nella conseguente disconoscenza dei diritti sacrosanti di una comunità calpestata, umiliata e dimenticata.
Se fosse il primo episodio di spoliazione ai danni di Pisticci, ci saremmo meravigliati allo stesso modo in cui si dicono sorprese le altre forze politiche.
Sappiamo però che il decadimento proviene da lontano.
Abbiamo subito negli ultimi decenni, una sorta di accanimento che ha prodotto l’annullamento di ogni possibilità di rilancio.
La ferrovia, l’ospedale, le Unità Operative delle società di servizi, il centro depotenziato del polo forestale contro gli incendi, alcuni uffici pubblici…. La lista è lunga e sempre accompagnata dall’indignazione generale che inevitabilmente dura solo pochi giorni.
Il problema, come più volte denunciato dai rappresentanti di Pisticci in Comune, rientra nella necessità di definire per Pisticci, un nuovo profilo di rappresentanza.
Abbiamo bisogno di una nuova classe dirigente che abbia l’autorevolezza, la libertà e la tenacia di rivendicare dignità per una comunità oppressa e derisa.
Questo ruolo non potrà mai essere espletato da chi ricopre nomine e ruoli assegnati dai partiti a dispetto delle proprie capacità. C’è bisogno di autonomia, di libertà di pensiero, di coraggio; caratteristiche che si perdono quando si accettano compromessi.
La classe politica pisticcese ha bisogno di rinnovamento, di forze fresche, di professionisti e di giovani pronti a sfidare il destino a cui siamo stati assegnati da decenni di spoliazione.
Le donne e gli uomini di Pisticci in Comune sono pronte ad affiancare tutte quelle forze politiche che avranno il coraggio di confrontarsi con autorevolezza con il governo regionale.
C’è bisogno di tutti ma soprattutto, come più volte abbiamo ribadito, c’è bisogno di orgoglio, di dignità e fermezza nel contrapporsi a un sistema di potere che ha cambiato la propria classe politica ma non ha cambiato condotta.
Alla Regione chiediamo risposte immediate e un tavolo di concertazione per affrontare le questioni che hanno ridotto in un cumulo di macerie un paese intero.
Siamo pronti al dialogo ma, se questo non fosse consentito, manifesteremo la nostra indignazione con atti concreti fino a quando Pisticci non sarà più un paese invisibile”.