“Dopo un anno e mezzo, stiamo iniziando a vedere la fine di questa tragedia. Per la prima volta la normalità si avvicina”.
E’ quanto ha detto il presidente del Consiglio in un passaggio del suo intervento al Global Health Summit.
Il Premier ha aggiunto:
“Purtroppo in molte altre aree del mondo, la pandemia non accenna a diminuire.
Le differenze nei tassi di vaccinazione sono sconvolgenti.
Sono state somministrate quasi 1,5 miliardi di dosi di vaccini, in oltre 180 Paesi in tutto il mondo.
Solo lo 0,3% di queste si trova in Paesi a basso reddito, mentre i Paesi più ricchi ne hanno somministrate quasi l’85%.
Queste disparità non sono solo inaccettabili.
Sono anche una minaccia. Finché il virus continua a circolare liberamente in tutto il mondo, può mutare pericolosamente e compromettere persino la campagna di vaccinazione di maggior successo.
Per questo bisogna aiutare i Paesi a basso reddito, compresa l’Africa, a produrre i propri vaccini.
Aumentare la produzione è ‘essenziale’, anche perché probabilmente avremo bisogno di più cicli di vaccinazione in futuro.
Di qui la proposta di introdurre una sospensione temporanea dei brevetti, a cui l’Italia è favorevole, purché sia mirata, temporaneamente limitata e non mini gli sforzi innovativi delle compagnie farmaceutiche.
Ciò comunque non garantirebbe che i Paesi a basso reddito siano poi effettivamente in grado di produrre i vaccini, mette in guardia il presidente del Consiglio, per questo vanno sostenuti finanziariamente e con competenze specializzate.
L’Italia è stata uno dei Paesi colpiti per primi e più duramente dalla pandemia. Abbiamo imparato le nostre lezioni e vogliamo metterle a frutto.
Come presidenza del G20, vogliamo guidare la spinta globale a progettare migliori risposte globali alle crisi sanitarie attuali e future.
Più di 3,4 milioni di persone secondo i dati ufficiali, ma il bilancio è sicuramente molto più alto.
L’anno scorso, l’equivalente di 255 milioni di posti di lavoro a tempo pieno sono andati persi a livello globale, pari a circa quattro volte quelli persi durante la crisi finanziaria.
Almeno 1,5 miliardi di studenti non hanno frequentato la scuola nel marzo dello scorso anno. Circa 700 milioni di studenti, ancora oggi, non ricevono un’istruzione in presenza.
Ma ora tutto sta cambiando, e dopo un anno e mezzo per la prima volta la normalità di avvicina“.