Così l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa:
“Crescita economica e sociale attraverso l’innovazione in campo energetico, che sappia unire lo sviluppo sostenibile e la tutela ambientale, è questa la finalità della candidatura della Basilicata quale sito per il Centro di Alta Tecnologia Ambiente ed Energia ed è questa la sfida che hanno colto gli oltre 130 partecipanti alla I Plenaria regionale tenutasi lo scorso 20 maggio. Credo sia stata l’assemblea più partecipata che si sia mai riunita in Basilicata per un progetto lanciato dalla Regione e mi corre l’obbligo di ringraziare tutti i partecipanti perché hanno dimostrato che nella nostra terra c’è chi si preoccupa ancora del suo futuro.
Che sia ancora un progetto visionario e coraggioso è evidente. Come è evidente che può rappresentare una svolta nella politica imprenditoriale lucana. È la sinergia tra il pubblico ed il privato. È la ricerca e l’innovazione degli istituti di ricerca ed universitari che si mettono al servizio delle imprese e dei territori per realizzare progetti per l’efficienza dei processi produttivi e della decarbonizzazione dell’economia. Il protagonismo delle nostre aziende sarà l’elemento qualificante insieme al contributo delle Istituzioni, degli istituti di ricerca e delle Università di Basilicata e alla Federico II di Napoli.
Si tratta, non solo di fare rete, ma di essere rete; di diventare alleati gli uni degli altri per realizzare un progetto di medio e lungo termine che possa creare sviluppo sostenibile.
La Basilicata parte avvantaggiata quando si parla di ambiente ed energia. Non ripeterò quanto già detto chiaramente dal Presidente Bardi sul fatto che noi costituiamo già un hub energetico ed ambientale: abbiamo una estensione significativa di aree protette e abbondanza di risorse energetiche. Quello che ci serve, ora, è favorire uno sviluppo che impieghi queste risorse in maniera eco-sostenibile e lo faremo mettendo a sistema la ricerca e l’innovazione degli enti di ricerca con le aziende per realizzare progetti concreti e rispondenti alle esigenze del nostro territorio. Si tratta, nella sostanza, della più grande occasione di ‘partenariato pubblico privato’ che si potrebbe mai realizzare.
Sono convinto che si debba cambiare il passo. Fino ad ora i fondi pubblici sono serviti a ben poco nel creare sviluppo reale perché la politica è stata più ‘padre padrone’ che supporto reale allo spirito imprenditoriale della Basilicata. Proprio per questo è stata una volontà precisa la mancanza delle vecchie liturgie politiche, pur essendo presenti sia esponenti di maggioranza che di opposizione, che abbiamo invitato per poter dare un contributo fattivo. Abbiamo consapevolmente lasciato spazio ai protagonisti di questa impresa, che per la nostra Regione può rivelarsi storica.
Il tratto qualificante dell’incontro è stato che tutti gli stakeholder invitati, dagli enti di ricerca che già lavorano e collaborano con la Regione Basilicata, all’Università di Basilicata e alla Federico II di Napoli, alle maggiori aziende lucane, e anche quelle che lucane non sono ma operano nel nostro territorio (Stellantis, Eni, Total, Shell e Mitsui), si sono dette disponibili a partecipare a questo progetto. Una cosa che non si è mai vista in Basilicata.
Renderemo la Basilicata una terra attrattiva per gli investimenti ma soprattutto per il ritorno di tutti i giovani competenti che sono andati via per mancanza di opportunità. Faremo della nostra terra un prototipo di economia a zero emissioni. Visionari? Sicuramente. Ma se non si avessimo gli alti obbiettivi che ci prefiggiamo di raggiungere saremmo la vecchia politica che tira a campare”.