Riceviamo e pubblichiamo la nota del presidente Langone sulle risposte inevase da parte delle istituzioni inerenti il piano regionale dei vaccini per psicologi e sulla proposta dei voucher psicologici.
Ecco quanto si apprende:
“Dispiace registrare come, nonostante le nostre reiterate richieste di ascolto, siamo stati ignorati come categoria professionale.
Avevamo chiesto, attraverso specifica comunicazione, di essere messi al corrente del piano vaccini regionale, previsto per i professionisti psicologi, attendendo inutilmente risposte, dalle aziende sanitarie provinciali e vivendo, di fatto, un tempo sospeso prolungato.
Occorre ricordare che la nostra infatti, è ormai annoverata tra le professioni sanitarie, sancita regolarmente dal DDL Lorenzin del 2017; non evadendo le nostre istanze, si commette un’imprudenza, che ha inevitabili ricadute soprattutto sul tessuto sociale, in quanto non si consente ai professionisti di operare in sicurezza e ai cittadini di beneficiare di un servizio.
Un eguale atteggiamento, si rileva nei confronti di una proposta dal particolare valore di prossimità, nei confronti dei cittadini con meno possibilità e che prevedeva la richiesta di erogazione di voucher psicologici, attraverso cui persone con basso reddito Isee, avrebbero potuto accedere al servizio di sostegno psicologico, andando a prevenire disagi o a gestire situazioni di particolare criticità, dettate dal periodo post pandemico.
Riteniamo che il diritto alla salute sia un diritto di tutti e che tutti abbiano diritto al proprio benessere e che, in questo periodo più che mai, investire in psicologia significhi investire in salute e in benessere.
In un momento storico in cui il diritto alla salute psicologica è l’argomento cardine dei nuovi piani governativi nazionali, non è accettabile, da parte della nostra Regione, un silenzio che sembra assoluta indifferenza.
In tale ottica auspichiamo vivamente che, come previsto dal recente Decreto Sostegni Bis, che ha stanziato poco meno di 20 Milioni di euro, destinati al reclutamento straordinario di psicologi, per ‘tutelare la salute e il benessere psicologico individuale e collettivo, tenendo conto, in particolare, delle forme di disagio psicologico dei bambini e degli adolescenti, conseguenti alla pandemia da Covid’, la nostra Regione possa guardare con particolare attenzione a questa misura, al fine di agire in modo quanto più celere possibile favorendo concretamente, un processo culturale globale per la promozione del benessere bio-psico-sociale“.