Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Rosa Mastrosimone – presidente dell’Associazione OMNIA:
“Venire a conoscenza dagli organi di stampa che il Comune di Matera da priorità agli arredi piuttosto che alle criticità che ad oggi ancora caratterizzano la città, pone sgomento tra i nostri associati quanto tra la maggior parte dei cittadini materani.
Via Cererie, oggi come oggi, è forse la strada più pericolosa a Matera, non solo per gli automobilisti ma anche per chi va in bici o in moto, basta pensare al dissesto stradale mai sanato, ai tombini instabili, in alcuni punti scoperti e non a livello strada ed alle aiuole non solo incolte e pertanto chiaro ostacolo ad una chiara visuale della strada per gli automobilisti ma anche non delimitate.
Poco se non addirittura nulla è stato fatto, dalla vecchia quanto dalla nuova amministrazione, in questa importante arteria stradale della città che collega la periferia al centro storico, di passaggio quotidiano per i cittadini quanto per i turisti.
Ancora oggi, nel 2021, in via Cererie si documenta una situazione imbarazzante nonché critica per la sicurezza stradale, con tombini scoperti di oltre 11 centimetri rispetto al piano stradale e dei veri e propri gradini longitudinali rispetto alla strada alti anche 7 centimetri e distesi in maniera parallela alla linea di mezzeria.
Da mesi i cittadini materani e gli organi di stampa denunciano la pericolosità della strada sulla stampa quanto agli organi preposti, ma nessuno dal Comune interviene, nonostante questa strada sia già ben nota in città per molteplici incidenti, tra cui quello che qualche anno fa causò la morte del giovane Emanuele Pellegrino, che ricordiamo perse la vita, finendo con la moto proprio su un tombino reso pericoloso dall’assenza di manutenzione.
Ricordiamo all’attuale amministrazione che il Pubblico Ministero del tribunale di Matera Annafranca Ventricelli, ha chiesto il rinvio a giudizio per l’allora sindaco della città dei Sassi Raffaello De Ruggieri per “negligenza ed imperizia, nonché per la violazione delle norme per la circolazione stradale in materia di garanzia e sicurezza ai sensi dell’art. 14 del d.lgs. 285 del 1992”.
Per lo stesso capo d’accusa sono imputati l’allora dirigente del settore lavori pubblici del Comune di Matera, Sante Lomurno, l’amministratore unico di Acquedotto Lucano, Giandomenico Marchese, e il direttore dell’area tecnica di Acquedotto Lucano, Raffaele Pellettieri insieme al direttore operativo Rosanna Brienza e la responsabile del centro operativo materano di Acquedotto, Elena Artuso.
Secondo l’accusa, la responsabilità riguarderebbe la colposa imperizia nel lasciare in quella posizione il tombino, con un dislivello di 8 cm rispetto al manto stradale, cagionando l’incidente che ha poi spezzato la vita di Emanuele Pellegrino.
Il reato, a norma di legge, è punito con la reclusione da due a sette anni.
Oggi la situazione della manutenzione stradale di via Cererie è peggiorata, ancor più in seguito ad alcuni lavori di cablaggio effettuati.
I maldestri ed inadeguati rattoppi commissionati, hanno acutizzato una situazione già di per sé inadeguata, non solo poiché non hanno sanato i dislivelli ma anche perché i rattoppi con le piogge, come già accaduto, continuano a saltare rendono la strada ancora più pericolosa per la sicurezza e l’incolumità di motociclisti e ciclisti, quest’ultimi già penalizzati a Matera dall’assenza di piste ciclabili.
Nella speranza che questa situazione non resti solo a cuore dell’Associazione che rappresento e che, sia chiaro, qui non si parla solo di decoro, attualmente dimenticato in più quartieri della città, ma anche di tutela della sicurezza stradale, ci si augura che qualche euro in più venga presto destinato ad una risoluzione definitiva e non provvisoria rispetto a quanto sollevato oltre che per l’acquisto di lussuose poltrone per la stanza del sindaco e di meno utili sedute per la sala Mandela del Comune”.
Ecco una foto che mostra la situazione oggi.