Ha affermato il sindaco, Domenico Bennardi, nel corso dei lavori della commissione consiliare Cultura e Turismo, che si è riunita questo pomeriggio nella sala Mandela del Comune:
“Matera è una città che guarda avanti, ad un orizzonte animato da cultura e creatività.
Dopo averne verificato la fattibilità sotto diversi punti di vista, vogliamo gettare le basi di un progetto per la gestione del patrimonio culturale attraverso una fondazione di partecipazione.
La nostra città dispone di un tesoro immenso, fino ad ora non del tutto valorizzato, che condensa storia e arte.
La Fondazione per la Cultura Matera, con socio fondatore unico il Comune, potrà essere lo strumento operativo di un progetto di sviluppo che coniuga tradizione, sostenibilità e innovazione, per conservare, incrementare, valorizzare, promuovere e gestire il patrimonio culturale presente nel territorio materano.
Già altri Comuni italiani hanno adottato forme di gestione che consentono agilità operativa, autonomia amministrativa e gestionale.
Città d’arte come Firenze, Torino, Grosseto, Venezia, solo per citarne alcune, hanno saputo creare validi ed efficienti esempi di management culturale per la realizzazione di progetti, mostre, laboratori ed eventi che favoriscono la fruizione del patrimonio attraverso esperienze di eccellenza.
Matera intende proseguire e proiettare nel futuro quello che il 2019 ha significato per l’Europa, portando avanti la propria autenticità, facendo attenzione ad evitare inutili sovrapposizioni: l’Amministrazione comunale, come ho già avuto modo di evidenziare, auspica che la Fondazione Matera-Basilicata 2019 prosegua anche dopo il 31 Dicembre 2022 (data entro la quale lo statuto prevede che possa esaurire la sua missione), ma che si giunga quanto prima alla nomina di un direttore generale di elevato profilo che permetta di intraprendere iniziative e svolgere attività”.
Con la Fondazione per la Cultura Matera sarà possibile dare vita ad una gestione integrata dei servizi culturali; una struttura che sia confacente all’interesse pubblico da perseguire e alla tutela della propria influenza sulle scelte gestionali; una organizzazione razionale e più efficiente.
Una fondazione di partecipazione attraverso la quale coinvolgere soggetti pubblici e privati, raccogliendo risorse finanziarie e conferimenti patrimoniali, e allo stesso tempo mettere a valore le potenzialità del patrimonio di cui la città dispone: è improcrastinabile il superamento di un disordine che, come a volte accade nella pubblica amministrazione, non consente di avere piena consapevolezza né controllo del patrimonio e delle risorse, dei costi, delle gestioni e degli affidamenti che nel corso degli anni possono avere assunto forme diverse e non del tutto omogenee, creando inaccettabili diseguaglianze anche nel rapporto con gli operatori culturali.
Da un sistema coordinato potranno partire anche proposte di studio, valorizzazione e tutela dei siti e un insieme di servizi culturali declinati in diversi aspetti e temi: ricerca, formazione, creatività, specializzazione, tutela, divulgazione, didattica, produzione di eventi, comunicazione.
Potrà essere possibile, inoltre, organizzare e declinare la cultura nei diversi ambiti dello sport, del turismo, della religione, della natura e dell’arte.
Al centro, per tutti, la qualità dell’offerta, l’attenzione alla domanda sociale, l’alta valenza culturale ed etica, la possibilità di generare occupazione, nell’equilibrio economico.
E’ un passaggio fondamentale e irrinunciabile per la città che guarda avanti.
Dobbiamo avere capacità e una organizzazione strutturata per gestire il più grande giacimento di ricchezza, non soltanto economica, di cui disponiamo: non è immaginabile che, ancora oggi, tutto ciò avvenga senza nemmeno un Ufficio Turismo.
La città deve riappropriarsi del proprio futuro, perseguire obiettivi di alto profilo per continuare a meritarsi la straordinaria reputazione internazionale che le è riconosciuta”.