“Matera e l’ospedale di Matera non può subire un’altra chiusura.
Un nosocomio dove, nel primo semestre 2021, si sono fatte circa 300 consulenze in pronto soccorso. Altro che cambio di passo in Asm, si accelera piuttosto la chiusura dei reparti. Solo qualche giorno fa l’Assessore Leone, senza dire una parola sul futuro della sanità lucana e della riforma auspicata, sbandierava il rafforzamento in corso, le assunzioni e concorsi. Dopo 7 giorni siamo all’ennesima prospettata chiusura”.
Lo dichiara il consigliere regionale, Luca Braia, capogruppo Italia Viva, sottolineando che:
“Un ospedale che già è fin troppo penalizzato, non può permettersi di perdere questa altra operatività. Chiedo immediatamente la costituzione e convocazione di un tavolo che eviti la chiusura e che il “Madonna delle Grazie” non perda queste ulteriori, importantissime prestazioni.
Trovare soluzioni alternative e personale da recuperare in ogni modo. Ci si organizzi per evitare questa enorme responsabilità nei confronti della città di Matera e del territorio provinciale.
La situazione di precarietà merita una risposta dal commissario Pulvirenti e dall’assessore Leone che invito caldamente a prendere posizione e farsi parte attiva per la risoluzione di questo grave problema.
Non se ne faccia una questione di campanile politico, ma di servizi sanitari che un territorio ha il diritto che vengano erogati.
Si paventa, per la seconda estate consecutiva la chiusura del reparto, per la mancanza di personale, in cui si dà atto dell’impossibilità a garantire la copertura dei turni del personale medico presso lo spazio psichiatrico di diagnosi e cura dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera. Sembra sia oggi praticamente impossibile garantire la copertura dei turni e delle reperibilità diurne e festive.
Come è già successo nel 2019, mi auguro che l’assessore Leone non ipotizzi neanche lontanamente e per campanilismo la prospettiva di accorpare i servizi psichiatrici di Matera e Policoro in un’unica sede, chiudendo Matera che è un Dea di primo livello senza tener conto della composizione e dei numeri del bacino territoriale dell’utenza, lasciando magari aperto Policoro che è solo un Servizio psichiatrico diagnosi e cura. Non possiamo permetterci questa chiusura di reparto. Si faccia in fretta a trovare le alternative”.