Matera, centri estivi diurni: il Comune rischia di perdere i finanziamenti dello Stato! La denuncia

Il movimento politico Matera Civica segnala all’Amministrazione comunale l’opportunità di non perdere il finanziamento dello Stato in favore dei comuni per il potenziamento dei centri estivi diurni, dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa, ai sensi dell’articolo 63, commi da 1 a 4, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73:

“Al fine di sostenere le famiglie anche mediante l’offerta di opportunità educative rivolte ai figli, il Dipartimento per le politiche della famiglia, le regioni, l’Anci e l’Upi, hanno ripartito la somma di 135 milioni di euro del Fondo per le politiche della famiglia per l’anno 2021, risorse assegnate al Fondo dall’articolo 63, commi da 1 a 4, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73

La proposta di riparto delle suddette risorse ha ottenuto l’intesa in Conferenza unificata il 24 giugno 2021 (repertorio atti n. 68/CU) e conseguentemente è stato adottato il decreto del Ministro per le pari opportunità e la famiglia in data 24 giugno 2021, Le risorse saranno destinate direttamente ai 7.146 comuni beneficiari (circa il 95 per cento dei comuni italiani).

A titolo meramente esemplificativo, il ministero ha anche elencato alcune modalità di utilizzo delle risorse relativamente al finanziamento 2021.

In particolare, si precisa che i comuni beneficiari del finanziamento possono:

a) acquistare beni e servizi, direttamente o tramite una procedura di appalto prevista dalla normativa vigente in materia di appalti pubblici, con funzione strumentale rispetto agli interventi da realizzare per il potenziamento delle attività (es. strutture mobili per ospitare le attività all’aria aperta per i bambini, servizi di sanificazione degli spazi, utilizzazione di personale aggiuntivo, acquisizione di strumenti, mezzi, servizi per la ristorazione);

b) sottoscrivere atti, quali protocolli, intese, convenzioni o contratti, secondo la normativa vigente, con altri enti pubblici e privati (ad esempio altri comuni, ed enti più dettagliatamente indicati dal decreto di riparto, quali servizi educativi per l’infanzia e scuole dell’infanzia paritari, scuole paritarie di ogni ordine e grado, enti del terzo settore, imprese sociali ed enti ecclesiastici e di culto dotati di personalità giuridica), finalizzati a disciplinare la collaborazione, anche sotto il profilo economico o l’affidamento in gestione, per la realizzazione degli interventi previsti dalla legge;

c) realizzare interventi di costruzione, ristrutturazione o riorganizzazione di strutture e spazi dedicati a ospitare i bambini per le attività;

d) elargire contributi economici, anche sotto forma di rimborso, di cui possono beneficiare direttamente le famiglie con figli minori che frequentano le attività organizzate dai centri estivi, dai servizi socioeducativi territoriali e dai centri con funzione educativa e ricreativa.

Va infine evidenziato che la la platea della popolazione beneficiaria delle attività oggetto di potenziamento da parte dei comuni riguarda la fascia di età compresa tra 0 e 17 anni (articolo 63, comma 1).

In ogni caso, la struttura comunale, per maggiori informazioni e quesiti, può contattare direttamente la segreteria tecnica del Capo del Dipartimento, telefono +39 06 6779 6940, email segreteriadipfamiglia@palazzochigi.it”.