“La legge per il sostegno ai coniugi separati o divorziati o la cui unione civile è sciolta è uno di quei provvedimenti che ci permette di contribuire a costruire una Regione sempre più civile, equa e giusta”.
Così i Consiglieri regionali, Vincenzo Acito e Tommaso Coviello, primi firmatari della proposta di legge “Interventi a sostegno dei coniugi separati o divorziati in situazione di difficoltà”:
“Affrontare una separazione o un divorzio, se ci sono figli e soprattutto in questo periodo di crisi economica, spesso porta uno dei due coniugi a vivere una condizione di difficoltà economica, se non di povertà estrema, unita ad un reale problema abitativo.
Nella legge abbiamo previsto azioni a sostegno dei coniugi separati o divorziati o la cui unione civile è sciolta, in condizioni di disagio sociale ed economico, in particolare con figli minori o con figli a carico maggiorenni portatori di handicap e destinatari di provvedimenti emessi dall’Autorità giudiziaria che ne disciplinano gli impegni economici o patrimoniali.
Nello specifico, si tratta di interventi di assistenza e mediazione familiare ed interventi di sostegno abitativo ed economico.
Interventi di prevenzione e protezione a sostegno della famiglia e del ruolo genitoriale che, valorizzando i consultori pubblici e privati e con il coinvolgimento degli enti no profit e delle associazioni che si occupano di relazioni familiari, consistono in iniziative dedicate alla mediazione familiare, all’orientamento, alla consulenza legale, psicologica, sociale, educativa genitoriale, con particolare attenzione alle situazioni volte a favorire l’auto-mutuo-aiuto tra gruppi di genitori.
E ancora promozione di protocolli di intesa con gli enti locali e gli enti pubblici e privati per la concessione di alloggi a canone agevolato nelle immediate vicinanze del luogo di residenza dei figli, in modo da facilitare le relazioni tra genitori e figli minori, nonché forme di locazione agevolata e temporanea con gli enti pubblici e privati.
La proposta normativa prevede, infatti, una nuova ipotesi di assegnazione temporanea dell’alloggio per un massimo di 36 mesi e protocolli di intesa con enti locali e enti pubblici e privati.
Da ultimo abbiamo previsto interventi a carattere economico che consistono nella concessione temporanea di contributi finalizzati al recupero e alla conservazione dell’autonomia e di un’esistenza dignitosa, attraverso l’individuazione di una serie di criteri di accesso, demandata ad una successiva deliberazione della Giunta regionale.
A tal fine, la presente proposta di legge si propone di istituire un fondo nella misura di 50,000 euro per l’anno 2021 e 100.000 euro annui per i successivi due anni con possibilità di ulteriore incremento.
Se si considera che oltre la metà degli uomini separati o divorziati con figli minori appartiene a categorie con stipendi medi e che solitamente viene fissato in un terzo dello stipendio l’assegno mensile che il padre deve versare per il mantenimento dei figli, è evidente che, non solo le donne, ma anche gli uomini, che si trovano in questa condizione, sono a rischio di povertà.
La legge è in linea con le indicazioni nazionali, non ancora del tutto applicate, tra cui il fondo di 10 milioni di euro a favore proprio di questa categoria, previsto all’art.12 bis del Decreto sostegni (DL n. 41/2021) e si inserisce in un quadro disegnato dal legislatore nazionale che in particolare con la legge 1 aprile 2021 n.46 delega il Governo all’adozione di uno o più decreti legislativi volti a riordinare, semplificare e potenziare, anche in via progressiva, le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno unico e universale.
Nel corso dell’emergenza sanitaria da COVID-19 sono state incrementate le risorse dei Fondi sociali, fra le altre quelle del Fondo politiche per la famiglia con la finalità di rafforzare il sistema di interventi e servizi territoriali dedicati alla famiglia e ai minori.
Una legge la nostra evidentemente molto attuale che intende dimostrare attenzione e supporto per tutte quelle famiglie che hanno risentito di questo periodo di grande disagio sociale ed economico, acuito ancora di più dalla pandemia e che necessitano di gesti concreti che consentano loro di poter affrontare con dignità una ripresa serena ed evitare che possa ulteriormente aumentare la platea dei ‘nuovi poveri’“.