Tricarico, mattatoio comunale: “Si faccia luce su quello che sembra uno spreco di denaro pubblico”. La denuncia

A Tricarico cosa si aspetta ad aprire il Mattatoio?

È quanto si chiede il movimento politico “Cristianamente Riprendiamo A Dialogare” che denuncia:

“Sono trascorsi due anni dal collaudo del mattatoio comunale di Tricarico, ma il cancello d’ingresso è saldamente sbarrato.

I lavori per la sua ristrutturazione e per l’efficientamento energetico sono costati poco più di 350.000 euro, soldi pubblici che sarebbero dovuti servire per la realizzazione di benefici economici per la comunità tricaricese.

La regione Basilicata aveva concesso un lauto finanziamento per la ristrutturazione di un mattatoio circondariale che dal 1997 veniva gestito da privati, in forma di cooperativa sociale.

Dal 2009 tale cooperativa si è trasformata ed ha subito un forte ridimensionamento nel numero dei soci ridottisi a tre, tutti appartenenti al medesimo nucleo familiare.

I lavori della cooperativa concessionaria del servizio si sono fermati nel momento in cui lo stabile è stato sottoposto ai lavori di ristrutturazione, pur non essendosi rescisso il contratto fra il Comune di Tricarico e la cooperativa in questione.

All’epoca dell’inizio dei lavori, il mattatoio veniva svuotato degli utensili e dei macchinari perfettamente funzionanti, strutture mobili delle quali si è perduta contezza, per la qual cosa è stata sporta formale denuncia per accertare le responsabilità della “scomparsa” delle stesse.

Nel maggio del 2019, all’esito dell’elezione del sindaco Carbone, il gruppo CRD sollevò, in seno alla seduta di insediamento del consiglio comunale, l’incompatibilità del Carbone a ricoprire la carica di sindaco del comune di Tricarico, giusto art. 61 comma 1bis Dlgs 267/2000, a fronte del fatto che suoi congiunti gestissero il mattatoio comunale.

Il consiglio comunale non approvò l’istanza della minoranza e convalidò la nomina di Carbone.

Esito diverso si ebbe dal Tribunale di Matera, intervento invocato da azione popolare, che riconobbe, il 9 ottobre 2019, la incompatibilità del Carbone con la carica di Sindaco.

L’ordinanza di decadenza emessa dal giudice di Matera veniva congelata dal ricorso in appello del Carbone.

Nel febbraio 2020 cominciò l’iter giudiziale in corte d’Appello di Potenza della questione di cui è causa, con approdo al febbraio del 2021 con la chiamata in decisione della stessa.

Ebbene ad oggi, a distanza di 2 anni dalla ordinanza che accertava la sussistenza della causa di incompatibilità del Carbone a rivestire la carica di Sindaco di Tricarico, e conseguentemente ne dichiarava la decadenza, ancora la sentenza d’Appello non è stata depositata.

Il mattatoio, nonostante il suo nuovo e bel vestito, non apre il cancello per ricevere i suoi ospiti belanti.

Ci si chiede: ma è talmente difficile ripristinare il rispetto dell’etica politica?

Allora si proceda o con una nuova gara, così come dovrebbe essere, o riaffidando la gestione, sempre che ce ne siano i presupposti di fatto e di diritto, a chi l’aveva senza soluzione di continuità dal 1997.

Noi, comunque, speriamo nell’arrivo dell’attesa sentenza che faccia giustizia di una situazione che a Tricarico, in Basilicata non si è mai verificata e nel mentre approntiamo il necessario per investire la Corte dei Conti, sezione di Basilicata, perché si faccia luce su quello che, ad oggi, sembra uno spreco di denaro pubblico“.