“La proposta di piano strategico regionale è aperta ai contributi, alle integrazioni e ai suggerimenti delle parti sociali, degli Enti locali e dei molteplici stakeholder regionali.
Si tratta di un documento di visione decennale, che ha uno sguardo di medio e lungo periodo, volto ad assicurare la strategia per lo sviluppo economico e sociale della nostra comunità, e a tutelare, salvaguardare e valorizzare le ingenti risorse naturali e paesaggistiche, storiche e culturali del territorio.
Tale disegno organico guarda con particolare attenzione alle nuove generazioni e intende farsi carico delle loro aspirazioni e del loro futuro.
Inoltre, mira a contrastare il declino demografico e l’impoverimento sociale che colpisce tante nostre comunità locali, e intende restituire – in tempi rapidi – vivibilità e speranza ai lucani di oggi e di domani.”.
Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, commentando il via libera della Giunta sul documento che passa ora all’esame del Consiglio regionale per la definitiva approvazione, ai sensi dell’art. 45 dello Statuto regionale.
Il Governatore ha aggiunto:
“Questa proposta di piano strategico regionale fa appello ai soggetti economici e sociali, individuandoli come principale motore dello sviluppo, chiedendo alla pubblica amministrazione un cambiamento culturale in termini di innovazione, digitalizzazione, efficienza ed efficacia.
L’azione amministrativa deve avere come principale obiettivo quello di creare le condizioni di contesto atte a favorire un reale incremento delle attività produttive e garantire una maggiore equità sociale della nostra comunità regionale e dare nuove opportunità soprattutto alle donne e ai giovani di questa terra, avendo a cuore i soggetti svantaggiati (anziani, disabili e quanti si trovano in condizioni di marginalità).
Si tratta di obiettivi raggiungibili attraverso un concreto e puntuale dialogo sociale, e che presuppone la partecipazione attiva e responsabile di tutte le componenti della società civile.
Viviamo una fase di transizione epocale, che si colloca all’interno di un processo globale, che vede il Sud e l’Italia uniti in questo fondamentale slancio di ripresa dopo la pandemia, la quale ha modificato profondamente l’assetto sociale e civile delle nostre comunità.
In questo scenario, il Piano strategico regionale si colloca come documento fondamentale per un’azione di governo puntuale, coordinata e valutabile”.
I dettagli.