“Dall’Anas arrivano finalmente notizie confortanti con una chiarezza e una verità accertata, nella confusione del governo regionale. Dopo una mia personale e diretta istanza, volta a comprendere con urgenza sullo stato dell’arte, al netto degli annunci regionali, spesso senza alcun dettaglio e fondamento, sulla apertura dell’ultimo tratto della S.S. 655 Bradanica, ho avuto riscontro diretto dal responsabile, Ing. Carlo Pullone”.
Lo rende noto il consigliere regionale Luca Braia, capogruppo di Italia Viva, il quale aggiunge:
“Si è conclusa, infatti l’interlocuzione per il tramite del Ministero delle Infrastrutture con il Responsabile della Struttura Territoriale della Basilicata Carlo Pullone in merito ai ritardi sull’apertura degli ultimi 4 chilometri della nuova tratta della S.S 655 Bradanica.
Ritardi causati da alcune problematiche riscontrate nel sito in cui è stato realizzato il nuovo viadotto S. Stefano.
La notizia confortante è che le prove di carico cui è stato sottoposto il viadotto hanno finalmente dato esito positivo e che presto le attività di monitoraggio, ancora in corso, si concluderanno a breve, pur proseguendo anche dopo l’apertura del tratto.
L’arteria è fondamentale e il completamento degli ultimi 4 chilometri la renderà totalmente fruibile oltre che storica non solo per l’importanza che la stessa riveste per la mobilita dei lucani e delle lucane, ma per la tempistica di realizzazione che ha superato i 35 anni.
I monitoraggi, in via di ultimazione, propedeutici all’apertura al transito del 1° tronco-1° Lotto ‘La Martella’, si sono resi necessari a causa delle particolari caratteristiche geomorfologiche dei versanti che hanno, nel corso dell’esecuzione dei lavori principali di realizzazione del viadotto ‘Santo Stefano’, reso obbligatori importanti interventi di consolidamento e protezione delle fondazioni, nonché di costruzione di opere di drenaggio delle acque di falda.
L’Ing. Pullone ha ricordato come ‘l’opera sotto osservazione è composta da 6 campate aventi luce di 30 metri, con impalcato, realizzato in calcestruzzo armato, che costituisce un unico corpo dell’evoluzione dei fenomeni geologici dell’area e dell’interazione di questi ultimi con le strutture del viadotto sarà mantenuta in continuo anche dopo la messa in esercizio dell’opera, che potrà avvenire a valle della necessaria certificazione. La Certificazione dovrà essere rilasciata dai Collaudatori Statici componenti una apposita commissione nominata all’uopo ed a cui sono state fornite ulteriori dati scaturenti da nuove prove e verifiche effettuate in situ.
La rassicurazione dell’ingegnere dell’Anas è pertanto quella, e ne siamo soddisfatti, di essere ormai in dirittura di arrivo e di poter chiudere questa vicenda quanto prima.
Monitoreremo, pertanto, ogni passo in avanti sull’apertura degli ultimi 4 chilometri della nuova tratta della S.S 655 Bradanica, settimanalmente.
Questa lunghissima e travagliata vicenda che è il simbolo dell’inefficienza e della burocrazia italiana, deve avere una fine per consegnare alla comunità un’opera che rappresenterà una grande occasione per connettere tutto il materano all’Alto Bradano oltre che alla vicina Puglia, con un collegamento viario veloce e, soprattutto messo dopo decenni, in sicurezza”.