Continuano le indagini per scoprire la verità sulla morte di Dora Lagreca, la 30enne campana assistente scolastica, deceduta dopo essere precipitata dal quarto piano di una palazzina a Potenza.
Secondo la prima dinamica dei fatti raccontata dal ragazzo ai Carabinieri, Dora, dopo un violento litigio, avrebbe minacciato di buttarsi dal balcone.
Nonostante i tentativi del fidanzato di fermarla, avrebbe preso la rincorsa e si sarebbe gettata nel vuoto.
Ora, dopo poco più di 2 mesi dal tragico avvenimento, giungono i risultati dell’autopsia eseguita sul cadavere della donna.
È stato accertato, esaminando il corpo della ragazza, che quella sera ebbe un’emorragia “massiva” a causa della rottura di un’arteria.
Questa la causa principale del decesso.
Oltre all’emorragia sono state rilevate anche “lesioni multiple” ed è stata ritrovata un’unghia di Dora nell’appartamento.
Sulla stessa mano in cui mancava l’unghia dall’autopsia è emersa “un’ecchimosi superficiale non causata dalla caduta” dalla mansarda.
Le indagini, alla luce dei nuovi risultati, sono tuttora in corso.