Da otto giorni a Policoro (MT) i cittadini sono costretti ad utilizzare l’acqua portata dalle autobotti perchè i valori dell’acqua ancora risultano alterati.
Lo scorso 10 Maggio l’Azienda Sanitaria di Matera (ASM) aveva diramato il divieto d’utilizzo dell’acqua potabile in ben 5 comuni:
- Policoro;
- Scanzano Jonico;
- Bernalda;
- Montescaglioso;
- Nova Siri;
per il superamento dei limiti dei trialometani in alcuni serbatoi.
Nei giorni scorsi tale divieto è stato interrotto in 4 comuni mentre a Policoro resta l’emergenza.
Numerose le preoccupazioni di cittadini e istituzioni che hanno lamentato la scarsa attenzione delle istituzioni verso questa problematica molto delicata che “avvelena il corpo e l’anima della gente”.
Allarmate anche le mamme di Policoro molte delle quali hanno deciso di riunirsi nel comitato “Mamme Libere” per far sentire la loro voce e manifestare le loro preoccupazioni.
Ecco un estratto della lettera che hanno indirizzato al Direttore della U.O.C. Igiene e Nutrizione degli Alimenti Dott. Antonio Martemucci
“Abbiamo tanti timori, tanti interrogativi che vagano nella nostra mente e non si “volatilizzano”, nessuno risponde ai nostri quesiti.
Cosa sta succedendo?
Prima i serbatoi erano sporchi, poi la diversità di provette ora il sovradimensionamento delle rete idrica.
Quale la verità? Cosa ci state nascondendo? Da quanto tempo va avanti questa storia? Che tipo di acqua abbiamo bevuto in questi anni? Quando finirà questo disagio?
Vogliamo tornare alla nostra vita, vogliamo tornare ad indossare il nostro comodo grembiule casalingo, ma allo stesso tempo essere rassicurate, serene che l’acqua che scorre dai nostri rubinetti non è in deroga nè tantomeno superiore alla soglia consentita senza saperlo.
Si ravveda dottore! Lei come noi immagino essere genitore.
Abbiamo l’obbligo morale e giuridico di prenderci cura dei nostri bambini. Non subiremo passivamente quanto si proverà a propinarci. Siamo pronte alla mobilitazione di massa. Siamo stufe!”.
Il consigliere regionale Paolo Castelluccio ha dichiarato:
“Registro con soddisfazione che la mia sollecitazione a far ricorso a strutture scientifiche nazionali statali, pubbliche e persino private, per affrontare radicalmente la questione dello sforamento dei valori del triaolometano nell’acqua a Policoro sia stata finalmente recepita dal sindaco di Policoro con l’annuncio di investire direttamente l’Istituto Superiore di Sanità.
Se si fosse fatto prima avremmo guadagnato del tempo prezioso.
Siamo alla prova provata della scarsa affidabilità di Arpab e Acquedotto Lucano che continuano a palleggiarsi dati discordanti con l’effetto di continuare a provocare allarme tra i cittadini di Policoro, gli unici, ad oggi, a subire ancora gli effetti del divieto di uso di acqua potabile.
Condivido infatti le preoccupazioni del Comitato mamme costituito spontaneamente in città perché non si possono ulteriormente tollerare informazioni e tentativi tra i quali l’abbassamento dei valori tollerati di triaolometano che mettono in discussione comunque gli elementi fondamentali per garantire la salubrità dell’acqua e con essa la salute di bambini e famiglie.
Quanto alle risorse finanziarie necessarie per affrontare questa emergenza, tenuto conto che la Giunta regionale è orientata a spalmare le royalties del petrolio, come del resto fa da sempre, in vari capitoli di spesa del bilancio appena presentato non vedo perché non si debba fare lo stesso per questa situazione.
Si parla tanto di royalties impiegate e da impiegare quali ‘compensazioni ambientali’ e pertanto siamo perfettamente in linea con quanto è accaduto a Policoro e negli altri Comuni del Metapontino che vivono a tutti gli effetti quello che si può definire un ‘disastro ambientale’ al pari dello sversamento di petrolio dal Cova di Viggiano.
Aspettiamo inoltre che il neo amministratore di Acquedotto lucano, nominato – eletto nonostante i ripetuti appelli a non procedere in questo senso, compia il suo primo atto ufficiale di gestione e quindi si occupi di Policoro”.