Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’Assessora di Ferrandina (MT), Maria Iula Murante:
“Il 22 dicembre sono state somministrate oltre 650 dosi vaccinali a Ferrandina (oltre 50 dosi in più rispetto a quelle prenotate); il 3 gennaio: 900 (200 dosi in più rispetto alle prenotate).
Una risposta eccezionale alla paura; una comunità che comprende che al timore per l’ignoto bisogna saper rispondere con lucidità e razionalità affidandosi a chi conosce.
Pre-venire. Proteggersi. Proteggere.
Moltissime prime dosi per minorenni; una moltitudine di booster, all’apice della recrudescenza del virus.
Dietro queste oltre 1500 persone, storie, volti, paure però c’è un grande lavoro invisibile.
Dall’aver ottenuto una presenza oramai costante sul territorio di unità vaccinali all’adesione in massa alla vaccinazione.
C’è il lavoro meticoloso, generoso, non affatto dovuto di medici e infermieri che lavorano ben oltre le loro possibilità, ben oltre l’orario di lavoro.
C’è il lavoro di volontari che seguono il percorso dalla prenotazione all’avvenuta vaccinazione e ottenimento del green pass.
Donne e uomini che servono, donano il proprio tempo, le proprie energie, le proprie intelligenze, dimenticandosi delle famiglie, del proprio lavoro, della propria incolumità.
Alle sterili, dannose, superficiali, inopportune polemiche del day after, io preferisco contrapporre un piccolo, semplice GRAZIE.
Grazie al corpo infermieristico (da Donato a Giovanni); grazie ai medici (compresi i MMG che si sono volontariamente proposti per supportare l’unità mobile nella somministrazione a danno del proprio lavoro e della propria vita sociale); grazie a Protezione Civile, grazie a CRI sezione Ferrandina.
Non si smette di lavorare quando si timbra il cartellino; e per loro non è mai finito!
Io vorrei che il 2022 sia costellato di persone come voi; vorrei che questo desiderio di dare in maniera pura, disinteressata, spontanea diventi il desiderio di ognuno; che si realizzi una società in cui è darsi la mano a far diventare forti e non creare nuovi e sempre più piccoli cerchi che diventano solitudini arrabbiate.
Vorrei semplicemente che ci si scopra migliori; che si lavori su sé stessi per diventarlo; vorrei sognare, sempre; vorrei che non si desse per scontata la bellezza del donare ma che diventasse eccezionalmente normale”.