Dibattito aperto sulle parole del parroco della chiesa Mater Ecclesiae di Bernalda:
“Dato il diffondersi del contagio da Covid-19 esorto caldamente, soprattutto i ragazzi e i giovani, a effettuare il tampone di verifica e ad aderire alla campagna vaccinale che si terrà nei prossimi giorni.
Per l’accesso in chiesa e negli spazi della parrocchia è gradito un riscontro di un tampone recente o del vaccino.
Per garantire sicurezza alle persone più fragili che frequentano la Chiesa chiedo gentilmente a chi non ha intenzione né di fare il tampone né di vaccinarsi di astenersi dal venire in parrocchia.
È carità cristiana tutelare la propria e l’altrui salute”.
Ricordiamo che Bernalda è un comune in Provincia di Matera di 12.000 abitanti che da una decina di giorni registra alcuni focolai da Covid.
A causa di ciò, il commissario straordinario Iaculli ha chiesto l’intervento dell’ASM che si è attivata per intensificare le vaccinazioni e i tamponi.
Come ci si poteva aspettare, l’esortazione del Parroco ha creato non poche polemiche tra coloro che la condividono e altri che, invece, la reputano eccessiva.
Alle accuse, il religioso ha risposto:
“Sono sereno, la mia è un’esortazione a vaccinarsi.
Il mio messaggio è quello di tutelare le persone fragili e tra queste ci sono prevalentemente coloro che non sono vaccinati.
Ho voluto invitare la comunità ad aderire alla campagna organizzata dalle autorità facendo mie le preoccupazioni che si sentono a Bernalda in questi giorni.
Credo che non sia stata data un’interpretazione corretta alle mie parole, per questo in tanti stanno scrivendo.
Certamente non rispondo agli insulti.
Ho letto da qualche parte che le mie parole sono contro chi non si è vaccinato o non fa il tampone.
Non è così, anzi è proprio a tutela di chi non è vaccinato, quindi è più fragile, che ho scritto il messaggio”.