La presenza dell’Ordine melitense a Grassano è sempre di più una risorsa da far valere a livello storico e turistico.
Ieri, nell’auditorium comunale, la presentazione di due importanti documenti, uno video e l’altro cartaceo, promossi dall’amministrazione locale guidata dal sindaco Filippo Luberto e curati da Nicola Montesano, docente lucano che, da tempo, conduce studi sugli Ordini religioso-cavallereschi e sul patrimonio storico, materiale e immateriale, del Sud Italia.
Nell’iniziativa svoltasi nell’auditorium comunale e coordinata dal giornalista Emilio Salierno, si è fatto il punto su tutto ciò che ha rappresentato l’arrivo dei Cavalieri giovanniti a Grassano con il “casale” a cui fa riferimento la bolla di Papa Callisto II del 1123, indirizzata a Pietro, Vescovo di Tricarico.
Il prof. Montesano, nel suo video, delinea la rilevanza della presenza dei Cavalieri nell’ambito di un progetto più ampio di quello che si era ipotizzato tempo fa, in cui la loro azione insediativa fu parte integrante del rinnovamento amministrativo attuato dalla Corte Angioina sul finire del XIII secolo.
Un centro come Grassano, che spiccava per la produzione agricola, rappresentava un valore aggiunto per i Cavalieri giovanniti che avevano bisogno di grandi quantitativi di cereali da inviare in Oriente.
Grazie all’Ordine di San Giovanni Battista di Gerusalemme Grassano ha potuto aumentare la sua capacità di crescita nel contesto mediterraneo.
La discussione sulla presenza melitense in paese, nella zona dei “Cinti”, ha dato la possibilità di parlare anche della nuova guida turistica (cartacea) di Grassano, curata da Montesano, aggiornata e arricchita, a distanza di qualche anno dalla prima versione.
Un altro passo in avanti per la valorizzazione delle risorse locali.
Sono intervenuti all’iniziativa di ieri il consigliere regionale Roberto Cifarelli, il presidente del Consiglio comunale Silvano Digrazia, l’assessora comunale Angela Daraio, la vicesindaca Teresa Sileo, l’ing. Antonio Linsalata, il colonnello dell’Ordine di Malta, Emanuele Venezia, la professoressa Carmela Biscaglia.