Dall’11 al 25 Maggio, lo spazio I-DEA presso Cava Paradiso a Matera ospita, durante la transizione tra una mostra e l’altra, l’istallazione sonora “I suoni dell’Albero”.
Essa porta il titolo di “Maggio di San Giuliano ad Accettura” ed è composta dai suoni di questo speciale rito arboreo che si celebra in Basilicata, registrati dall’etnomusicologo Statunitense, Steven Feld.
Le fotografie di Stefano Vaja e di Lorenzo Ferrarini, posizionate all’esterno dell’istallazione in modo da non suggestionare visivamente l’esperienza sensoriale, accompagnano i suoni.
Nel Maggio del 2005, nel quadro di una ricerca coordinata dall’etnomusicologo Nicola Scaldaferri, Feld giunge ad Accettura, piccolo comune lucano in provincia di Matera, immergendosi nel flusso sonoro della festa del Maggio di San Giuliano, il più celebre dei riti arborei lucani.
Il calendario delle celebrazioni del Maggio vede il suo nucleo principale nei giorni che vanno dalla Domenica al Martedì di Pentecoste: esso prevede l’utilizzo di due alberi, un cerro (il Maggio) e un agrifoglio (la Cima), tagliati nei boschi di Montepiano e Gallipoli-Cognato, trasportati in paese, uniti ed eretti in coincidenza con la festa di San Giuliano, che vede la partecipazione compatta di tutta la popolazione e un elevato numero di visitatori che giungono da fuori.
La folta presenza di gruppi di musicisti spontanei, accanto a gruppi organizzati (bande e complessi di bassa musica) producono un’intensa sonorizzazione che accompagna in modo incessante le fasi della festa, sottolineandone i momenti salienti.
Steven Feld, con le sue fondamentali ricerche tra il popolo indigeno dei Kaluli in Papua Nuova Guinea, svolte a iniziare dagli anni ’70, inaugura una modalità di indagine che considera l’esperienza dell’ascolto come un vero e proprio processo conoscitivo, in grado di analizzare e rivelare, attraverso la dimensione sonora, profonde dinamiche sociali e culturali.
Dai Kaluli il suo interesse si muove poi verso altre dimensioni (come le performance musicali della città di Accra, in Ghana, o verso le sonorità di campane e campanacci a diverse latitudini), in lavori in cui la documentazione e la riflessione sonora si accompagna a forme innovative di narrazione.
Sono i campanacci a portare Feld in Basilicata nel 2004, per una prima collaborazione con Nicola Scaldaferri e il fotografo Stefano Vaja, sulle scampanate di inizio carnevale di Tricarico e San Mauro Forte, in provincia di Matera; Feld ne registra i suoni utilizzando una coppia di microfoni DSM (Dynamic Stereo Microphones), posizionati sulla sua testa in corrispondenza delle orecchie e realizzando una composizione del paesaggio sonoro (soundscape composition).
Ritornato l’anno successivo per la festa di Accettura, Feld partecipa agli eventi del Maggio registrando con la stessa modalità.
Il lavoro di Feld è parte della più ampia ricerca sulla componente sonora e le pratiche musicali della festa del Maggio, rimasta spesso ai margini delle numerose e pur autorevoli indagini inaugurate dai lavori di Giovanni Battista Bronzini negli anni ’60.
Al gruppo di ricerca hanno partecipato i fotografi Stefano Vaja e Lorenzo Ferrarini, gli etnomusicologi Fabio Calzia, Cristina Ghirardini, Elisa Piria e Guido Raschieri; inoltre, i musicisti Alberico Larato e Quirino Valvano che affiancavano Scaldaferri nel suo duplice ruolo di ricercatore e suonatore.
I risultati sono confluiti nel volume “I suoni dell’albero. Il Maggio di San Giuliano ad Accettura”, che accoglie anche i contributi di Ferdinando Mirizzi, profondo conoscitore delle indagine etnografiche condotte sul campo, e don Giuseppe Filardi, figura chiave dell’esperienza del Maggio nel suo molteplice ruolo di storico, ricercatore e parroco di Accettura.
Il progetto è stato realizzato grazie all’Università degli Studi della Basilicata, LEAV, Università degli Studi di Milano, Comune di Accettura, Anspi Acettura.
Questa istallazione è l’occasione per portare in scena per la prima volta la Soundscape Composition di Feld in un contesto sperimentale come I-DEA, che mira ad animare materiali d’archivio in nuovi contesti e sviluppare nuove forme di interazione col pubblico nell’ambito del programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
I visitatori sono invitati a perdersi tra i suoni della festa, in uno spazio progettato per restituire un’esperienza uditiva.