Il settore automotive in Basilicata: rischi, opportunità, prospettive della transizione elettrica.
È il tema dell’attivo promosso dalla Fim Cisl Basilicata, aperto per l’occasione alle istituzioni e alle imprese, che si terrà domani martedì 21 giugno a Matera (Hotel San Domenico, ore 10) alla presenza del segretario nazionale, Ferdinando Uliano.
I lavori saranno introdotti e moderati dal segretario generale della Fim Cisl Basilicata Gerardo Evangelista.
Annunciata la presenza, tra gli altri:
- dell’assessore regionale alle Attività produttive, Alessandro Galella;
- del presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma;
- del sindaco di Melfi, Giuseppe Maglione;
- del segretario regionale e responsabile industria della Cisl Basilicata, Carlo Quaratino.
“Portare dentro gli astratti ragionamenti sulla transizione ecologica la vita reale delle persone e delle fabbriche”: questo il proposito dell’incontro materano, fortemente voluto dalla Fim Cisl proprio per dare qualche risposta ai molti interrogativi che aleggiano sul futuro del polo automobilistico lucano, anche in vista della nuova riunione del tavolo nazionale sull’automotive fissata dal ministro Giorgetti per giovedì 23 giugno.
Per il segretario della Fim lucana, Gerardo Evangelista:
“il futuro di Stellantis non riguarda solo Melfi ma tutta la Basilicata, di qui la scelta di tenere l’appuntamento a Matera”.
Evangelista respinge le posizioni ideologiche sulla transizione ambientale e auspica un confronto tra sindacato, istituzioni e imprese:
“per capire come gestire questa transizione sapendo che vanno salvaguardati i posti di lavoro e le produzioni.
Non vanno ripetuti gli errori del passato quando si sono consegnate le chiavi dell’industria automobilistica mondiale ai produttori asiatici di microchip, col risultato che oggi quel collo di bottiglia si scarica sulla capacità produttiva del settore e significa per migliaia di lavoratori ammortizzatori sociali.
Lo Stato non deve fare l’imprenditore, ma ha il dovere di mettere in campo una politica industriale in grado di indirizzare gli investimenti privati.
Francia e Germania sono da questo punto di vista molto più avanti di noi. Chiedo infine alla Regione Basilicata di accompagnare i cambiamenti con investimenti sui servizi, sulle reti e sulle competenze“.