“Dopo l’inaugurazione a Tricarico di uno sportello decentrato del Centro per l’impiego di Matera è necessario che Regione Basilicata ed Arlab svolgano un’azione di verifica della funzionalità di tutti i 9 Centri per l’ Impiego esistenti a cui si aggiungono i sei sub-Centri perché non basta certo dotare le strutture di nuovi e più confortevoli locali e magari di qualche dipendente in più e strumento informatico.
L’apertura di uffici come quello di Tricarico è sembra una buona notizia purchè sia accompagnato da vere politiche attive del lavoro da parte della Regione”.
A sostenerlo è Carmine Ferrone (Pd), consigliere della Provincia di Potenza sottolineando che:
“le Regioni detengono la potestà legislativa esclusiva in materia di formazione professionale e concorrente per quanto riguarda le politiche attive del lavoro e che quindi le strategie attuative degli interventi mirati a migliorare l’efficienza del mercato del lavoro sono responsabilità che appartengano alle Regioni.
L’alibi dell’attesa di provvedimenti da parte del Governo non regge più perché il nostro mercato del lavoro continua a registrare una situazione di difficoltà di reperimento delle competenze richieste da imprese rispetto all’offerta oltre alla mancanza di mobilità verticale della forza lavoro, per fare solo alcuni esempi.
Lo ricordiamo all’assessore Cassino: in Basilicata su 10 assunzioni 4 sono di “difficile reperibilità”, mentre le risorse assegnate dal Programma GOL e dal Pnrr non hanno dato alcun risultato significativo per nuova occupazione.
Allo stato attuale i centri per l’impiego, invece, continuano a essere per lo più entità avulse dal mondo reale. Producono pezzi di carta del tutto inutili nel mondo ormai interamente digitalizzato e gli impegni ripetuti dall’assessore regionale Casino in occasione dell’inaugurazione del Cpi a Tricarico per l’accompagnamento e il supporto a chi cerca lavoro restano belle promesse.
I centri per l’impiego fanno compilare migliaia di fogli di carta agli utenti per candidarsi a offerte che verranno gestite da un operatore che protocollerà, stamperà e timbrerà ulteriori fogli di carta con il risultato che trovare lavoro (anche a tempo determinato) attraverso un Cpi è come vincere una lotteria.
L’effetto è quello di scoraggiare soprattutto i giovani e non è un caso che quasi 4 giovani lucani su 10 rinunciano a cercare lavoro e a proseguire attività di studio o formazione”.