In seguito alle comunicazioni di questi giorni da parte di ASM e Acquedotto Lucano sulla potabilità dell’acqua nei Comuni di:
- Policoro;
- Nova Siri;
- Scanzano Jonico;
questo pomeriggio l’Amministrazione Comunale di Pisticci ha provveduto ad effettuare campionamenti sulle fontane pubbliche di Pisticci e Marconia per analisi autonome, al fine di verificare lo stato dell’acqua potabile sul nostro territorio.
Lo ha fatto sapere la sindaca di Pisticci, Viviana Verri:
“Accompagnati dal personale del Comando di Polizia Locale, i campionamenti sono stati effettuati presso le fontane pubbliche di Piazza San Rocco e Piazza Elettra”.
I risultati delle analisi, non appena disponibili, saranno resi noti.
Legambiente di Policoro interviene sul divieto di uso dell’acqua potabile nei comuni di Policoro, Nova Siri e Scanzano Jonico:
“Chiediamo analisi ed approfondimenti per individuare le cause e adottare tempestivamente i dovuti provvedimenti.
Sono tre i comuni delle costa Jonica che in questi giorni hanno emesso ordinanze che vietano l’uso e consumo dell’acqua a scopo potabile, a seguito di un superamento dei valori di trialometani oltre i valori consentiti.
Ordinanze che hanno determinato nelle popolazioni locali una comprensibile preoccupazione, anche perché riguardano la risorsa acqua, bene primario e indispensabile che va sempre tutelato.
Proprio per dare risposte certe ai cittadini dell’arco jonico, Legambiente Policoro chiede trasparenza e analisi accurate che permettano di sapere in tempi rapidi cosa ha determinato questa non conformità per poter mettere tempestivamente in atto tutti gli interventi necessari a far rientrare il fenomeno a tutelare la salute pubblica”.
Stella Bonavita presidente del Circolo Legambiente di Policoro dichiara:
“Vogliamo risposte certe sullo stato delle acque e chiediamo di capire se si tratta di un fenomeno temporaneo o di qualcosa che potrebbe ripetersi, adottando in tal caso tutti i dovuti provvedimenti atti ad evitare che ciò accada”.
Legambiente promuove con diverse campagne ed iniziative l’uso dell’acqua di rubinetto perché meno costosa, più sostenibile, più rispettosa dell’ambiente e più controllata dell’acqua in bottiglia.
Quanto sta accadendo in questi giorni non deve creare allarmi ingiustificati che portino a dire che l’acqua del rubinetto non è sicura.
Per Valeria Tempone direttrice di Legambiente Basilicata Onlus:
“Al contrario dimostrano che, contrariamente a quanto avviene per le acque minerali imbottigliate, i controlli sull’acqua che sgorga dai nostri rubinetti vengono effettuati con maggiore frequenza permettendo di far emergere anche eventuali problematicità e di adottare tutti i provvedimenti richiesti.
Certamente ci auguriamo che anomalie come quelle registrate nei comuni della costa Jonica non si verifichino ancora e per questo ribadiamo l’importanza che i soggetti preposti al monitoraggio e controllo facciano quanto attiene al loro ruolo anche per ripristinare un positivo rapporto di fiducia tra il cittadino e le istituzioni attraverso una più efficace azione informativa”.