Assegno unico familiare: ecco il calendario dei pagamenti e le novità del 2025

L’Inps ha pubblicato il 14 Gennaio il calendario dei pagamenti dell’assegno unico, il sostegno per le famiglie con figli a carico, dopo che il ritardo nella diffusione aveva generato qualche dubbio fra chi l’ha richiesto.

Come spiegato da skyTg24, le date consuete dell’assegno sono quella di metà mese, per i beneficiari già in possesso dell’assegno, e di fine mese, per i nuovi richiedenti.

A metà mese Inps non aveva ancora pubblicato il calendario dei pagamenti, lasciando parecchi dubbi ai beneficiari e a coloro che hanno inviato la domanda.

Il 14 gennaio poi l’Istituto in una nota ha comunicato:

“Le rate dell’Assegno Unico del mese di gennaio 2025, relative alle prestazioni che non hanno subito variazioni, saranno accreditate nella settimana decorrente dal 20 gennaio 2025“.

Le ragioni di tale ritardo nella pubblicazione del calendario sono imputabili alla necessità dell’Inps di prendere tempo per effettuare il ricalcolo di alcuni importi spettanti, alla luce delle novità entrate in vigore nel 2025.

Ma c’è stata anche una motivazione di carattere tecnico, riferita dallo stesso Istituto:

“L’Inps, come preannunciato con un comunicato stampa del 2 gennaio 2025, ha aderito al nuovo sistema Re.Tes. (Reingegnerizzazione delle procedure di Tesoreria) relativo ai servizi della Tesoreria dello Stato in vigore dal 1° gennaio.

Re.Tes è una moderna architettura informatica realizzata grazie alla collaborazione tra la Banca d’Italia, il dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato e la Corte dei conti, con l’obiettivo di snellire le procedure amministrative e allinearle all’evoluzione dei sistemi e degli strumenti di pagamento“.

Ma cos’è l’assegno unico e universale?

Si tratta di un sostegno economico per le famiglie con figli a carico attribuito per ogni figlio fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili.

L’importo spettante varia in base ad alcuni parametri, come:

  • la condizione economica del nucleo familiare sulla base di Isee valido al momento della domanda;
  • l’età e il numero dei figli;
  • le eventuali situazioni di disabilità dei figli.

L’assegno, spiega il sito dell’Inps, è definito unico, perché finalizzato alla semplificazione e, contestualmente, al potenziamento degli interventi diretti a sostenere la genitorialità e la natalità.

È universale, perché garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di Isee o con Isee superiore alla soglia di 45.574,96 euro.

Infatti, l’importo dell’Assegno viene determinato in base all’Isee.

In particolare:

  • E’ prevista una quota variabile progressiva (da un massimo di 199,4 euro per ciascun figlio minore con Isee fino a 17.090,61 euro a un minimo di 57 euro per ciascun figlio minore in assenza di Isee o con Isee pari o superiore a 45.574,96 euro).
  • Gli importi dovuti per ciascun figlio possono essere maggiorati nelle ipotesi di nuclei numerosi (per i figli successivi al secondo):

– madri di età inferiore a 21 anni,

– nuclei con quattro o più figli,

– genitori entrambi titolari di reddito da lavoro,

– figli affetti da disabilità,

– figli di età inferiore a un anno,

– figli di età compresa tra 1 e 3 anni per nuclei con tre o più figli e Isee fino a 45.574,96 euro.

  • E’ prevista una quota a titolo di maggiorazione per compensare l’eventuale perdita economica subita dal nucleo familiare, se l’importo dell’Assegno risultasse inferiore alla somma dei valori teorici dell’Assegno per il Nucleo Familiare (componente familiare) e delle detrazioni fiscali medie (componente fiscale), percepite nel regime precedente la riforma.

Ci sono diverse novità che scattano a partire da quest’anno.

A partire da febbraio 2025 – grazie all’adeguamento all’inflazione dello 0,8% – l’assegno minimo salirà a 57,45 euro al mese, mentre l’importo massimo raggiungerà i 200,99 euro per ciascun figlio.

Inoltre, una delle più importanti novità, riguarda l’Isee: il beneficio non influenzerà più il calcolo dell’Isee ma solo per quanto riguarda l’accesso al bonus nido.

I beneficiari non dovranno presentare nuovamente domanda per l’assegno unico: il rinnovo sarà automatico per chi già percepisce il contributo.

Per tutti, il nuovo Isee dovrà essere aggiornato entro il 28 febbraio 2025 e in molti hanno già inviato nei primi giorni dell’anno l’isee aggiornato, per timore di oltrepassare la scadenza.

Anche per questa ragione l’Inps ha inviato negli ultimi giorni una mail a molti beneficiari della misura per ricordare che è necessario il rinnovo.

La mail dice:

“Potrai utilizzare la Dsu precompilata attraverso il portale Inps, in maniera semplice ed intuitiva.

I dati reddituali e patrimoniali dei componenti del tuo nucleo familiare saranno precompilati e potrai scegliere di precaricare i dati dell’ultima Dsu presentata.

In questo modo la quasi totalità dei dati sarà precaricata e dovrai solo dare conferma o aggiornare i dati“.

Altra novità riguarda il sistema di gestione dei pagamenti, che avverrà tramite il Sistema Unico di Gestione Iban (SUGI), il nuovo servizio che permette al cittadino o al Patronato di inserire il proprio Iban e che può essere usato anche per altre prestazioni Inps.

Nello specifico, al momento della presentazione di una nuova domanda o della modifica delle modalità di pagamento o del conto corrente di accredito di una domanda accolta, sarà possibile selezionare uno degli eventuali Iban già registrati e utilizzati presso l’Istituto per altre prestazioni o indicarne uno nuovo.

Inoltre, sono state previste diverse semplificazioni per quanto riguarda la gestione proattiva del subentro, in caso di decesso del genitore richiedente, e per le richieste delle maggiorazioni che spettano ai nuclei familiari con Isee non superiore a 25 mila euro.