L’ADOC di Basilicata e le Associazioni dei consumatori avevano convenuto a luglio 2019, con Egrib, la necessità di essere convocate prima dell’adozione di un qualsiasi provvedimento che mettesse le mani nelle tasche dei cittadini.
Di seguito il comento del Presidente ADOC, dott. Canio D’ANDREA:
“L’Egrib ha certamente la memoria corta se lo scorso 3 giugno con Decreto dell’Amministratore unico n. 10 ha approvato i coefficienti moltiplicatori per l’aumento delle tariffe dell’acqua.
Gli aumenti previsti fanno lievitare le bollette del 16%.
Nei giorni scorsi, alla richiesta di ADOC BASILICATA e delle Associazione dei consumatori, non sono stati forniti i dati necessari a capire il perché di questi aumenti stante l’inflazione negativa, i costi dell’energia praticamente fermi e tutte le conseguenze della pandemia.
Non vi è traccia dei documenti giustificativi nemmeno nei siti istituzionali, dove pure dovevano essere pubblicati.
Ciò che più fa indignare è la maggiorazione delle bollette.
Se si confronta la spesa per l’acqua del 2015 si scopre che l’aumento previsto è del 45%.
Infatti, nel 2015 un utente pagava circa € 137,02 mentre la spesa prevista con questi aumenti è di € 198,62, naturalmente per un consumo a tariffa agevolata.
E al danno la beffa, la Basilicata è ricchissima di acqua e, giustamente, la esporta alla vicina Puglia.
L’ADOC di BASILICATA e le Associazioni dei consumatori chiedono di conoscere qual è il costo a metro cubo dell’acqua in Basilicata, cioè quanto si spende per far arrivare nelle nostre case un metro cubo di acqua sapendo che a noi costa, oggi, € 1,88/mc (senza gli aumenti previsti).
Alla Regione Basilicata chiediamo di conoscere quali sono gli incassi derivanti dalla gestione dell’acqua.
E all’Egrib chiediamo di conoscere i criteri che hanno determinato questa ulteriore stangata per i cittadini.
In ogni caso, è necessario che l’Egrib sospenda immediatamente l’applicazione di queste tariffe e ci dia tutti i dati che hanno determinato questi ingiustificati aumenti, soprattutto perché si tratta di aumenti retroattivi.
Da ciò che leggiamo sulla stampa non ci pare che gli aumenti siano figli di una dissennata gestione del passato giacché le tariffe sono state sempre maggiorate, ci pare piuttosto che si coprano spese derivanti da scelte politiche che scaricano sui cittadini i costi.
L’ADOC di Basilicata e Associazioni dei consumatori auspicano un costruttivo confronto appena ottenuto i dati richiesti”.