“Per ben quattro anni su quasi tutta la rete autostradale nazionale non si sono registrati aumenti dei pedaggi e così le probabilità di possibili rincari nel 2023 salgono.
In questo periodo, come di consueto, arriva il decreto ministeriale contenente la variazione delle tariffe autostradali per l’anno che verrà.
Di quanto aumenteranno i pedaggi autostradali nel 2023?”.
Secondo quanto si apprende da Today:
“Con il nuovo anno potrebbero tornare gli aumenti dei pedaggi autostradali bloccati ormai dal 2018, dal crollo del Ponte Morandi di Genova.
In poche parole potrebbe essere riattivato quella sorta di automatismo che ogni anno comportava rincari nelle tariffe autostradali e che faceva tremare automobilisti e autotrasportatori.
Si attende il decreto ministeriale di San Silvestro con il quale il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, autorizzeranno o meno le richieste di aumento presentate dalle concessionarie.
Autostrade per l’Italia, che detiene circa il 50% della rete a pedaggio nazionale (3.000 chilometri), aveva già fatto sapere che avrebbe chiesto al governo un aumento dell’1,5% a fronte di un piano economico-finanziario da 21,5 miliardi di euro per l’ammodernamento della rete.
Per quanto riguarda il gruppo Gavio si sa solo che ha presentato al ministero una richiesta di aumento delle tariffe autostradali, ma non si sa di quanto.
Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, che cita fonti della Teem (Tangenziale est esterna di Milano, società cha fa capo al gruppo Gavio) per la tangenziale milanese la richiesta sarebbe per un aumento del 3,5%.
Per le due autostrade del Centro Italia, la A24 Roma-L’Aquila-Teramo e la A25 Roma-Pescara, invece, il ministro Salvini aveva dichiarato che non ci sarebbero stati aumenti, anzi aveva addirittura detto di aver dato mandato all’Anas di valutare, attraverso un piano di fattibilità, la possibilità di una riduzione dei pedaggi.
Dal 1° gennaio 2023 i pedaggi autostradali potrebbero aumentare dall’1,5% al 3,5%, un’altra voce che si aggiunge ai rincari per le famiglie italiane colpite dagli effetti nefasti dell’inflazione.
Da segnalare, però, che stiamo parlando di percentuali che in ogni caso risulterebbero inferiori rispetto a quelle di Francia e Spagna, dove sono stati autorizzati aumenti rispettivamente del 4,7% e del 4%.
In altri paesi Ue le autostrade sono addirittura gratis, come in Germania, Belgio, Lussemburgo, Olanda, Danimarca, Svezia e Finlandia.
In Svizzera e Austria, invece, si paga con il ticket, una tariffa valida per un determinato periodo di tempo che non prende in considerazione i km effettivamente percorsi”.