“Nel 29esimo anniversario della strage di Via D’Amelio, che causò la morte del giudice Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, abbiamo il dovere di ricordare ancora una volta il sacrificio di quanti hanno dato la loro vita per la Repubblica e per la libertà di tutti noi.
Borsellino e Falcone, e con loro tanti altri uomini e donne dello Stato che sono caduti nella lotta alla criminalità, hanno offerto un esempio limpido di impegno professionale e civile per combattere la mafia e l’illegalità.
Un esempio che resterà indelebile nelle nostre coscienze e che deve guidare l’azione delle istituzioni a presidio della legalità.
Promuovere i principi democratici, la trasparenza dell’azione amministrativa ed il rispetto della legge è l’impegno che oggi più che mai va ribadito, nel nome di Borsellino, nell’interesse della comunità e per il futuro dei nostri giovani.
Perché, come disse proprio Paolo Borsellino, ‘Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo’.
Un insegnamento senza tempo”.
Lo dichiara in una nota il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.