Federmep, associazione che rappresenta imprese e professionisti del settore propone la “Festa con il bollino di garanzia”.
In cosa consiste?
Lo spiega Sabrina Cannas, segretaria generale e referente Federmep per la Basilicata:
“Innanzitutto lo svolgimento di ogni tipo di festa, anche conseguente a cerimonie religiose e civili, è subordinato alla comunicazione preventiva dell’evento al sindaco – in qualità di autorità sanitaria locale del Comune – in cui si terrà l’evento.
Tale comunicazione dovrà contenere il luogo, l’ora e il numero di partecipanti all’evento ai fini di eventuali controlli da parte delle autorità competenti.
Le feste non comunicate si intendono come vietate, con le sanzioni vigenti previste.
Maggio è il mese delle comunioni.
Le celebrazioni non sono vietate, i loro festeggiamenti in location sì.
Le famiglie celebrano nella legge e finiranno per festeggiare nell’abusivismo senza alcun controllo.
Dunque un ‘bollino Federmep’ a garanzia dell’evento, perché aprire agli eventi significa poterli controllare.
Puntiamo persino ad una revisione restrittiva delle linee guida.
Alcune misure contenute nelle linee guida adottate dalla Conferenza delle Regioni potrebbero essere modificate in senso restrittivo, incrementando il livello di tutela sanitaria.
Federmep si rende disponibile a partecipare a un processo di revisione di tali norme finalizzato a una più immediata ripresa delle attività del settore.
Federmep ha improntato la sua attività, oltre che alla statutaria tutela degli interessi degli associati, su tre punti cardine:
- responsabilità,
- etica professionale,
- tutela dell’immagine della categoria.
Coerentemente con questi principi siamo convinti che si può tenere una festa organizzata, coordinata e supervisionata da una figura responsabile del rispetto delle disposizioni a tutela della salute pubblica”.
Anche Serena Ranieri, presidente di Federmep, scende in campo e lancia una provocazione:
“A Milano Domenica scorsa si è celebrata la resa dello Stato.
La festa per lo scudetto dell’Inter a cui hanno partecipato 30mila persone è stata di fatto consentita mentre non si autorizzano eventi privati – matrimoni e non solo – ben più piccoli, organizzati in ogni dettaglio e supervisionati da professionisti nel rispetto delle linee guide.
Evidentemente il calcio ha una legislazione tutta sua.
Dobbiamo forse suggerire agli sposi e agli invitati di indossare una maglietta della squadra del cuore?
È l’ennesima discriminazione ai danni del mezzo milione di persone che operano nel nostro settore, ferme da 14 mesi e senza certezze per il futuro.
L’indefinitezza della legge, inoltre, sta creando anche interpretazioni contrastanti dei divieti, con la conseguenza che feste si sono tenute e si terranno.
Eventi spesso privi di organizzazione e quindi con minor garanzia di rispetto delle norme.
Il governo comprenda che far ripartire le cerimonie e le feste non solo ridarebbe fiato a imprenditori allo stremo delle forze ma darebbe anche maggiori garanzie sul rispetto delle norme a tutela della salute”.
Ranieri infine conferma che i ministeri dello Sviluppo economico, della Salute e degli Affari regionali e i presidenti delle Regioni hanno ricevuto un appello motivato per la ripartenza in sicurezza.