“La Basilicata è sull’orlo di un crollo occupazionale: a rischio 20 mila posti di lavoro.
Occorre subito un piano strategico per lo sviluppo. La fase 3 va programmata dentro una visione chiara di sviluppo che dia un orizzonte a questo territorio, sapendo che dopo gli interventi di sostegno a alla Cig e alle imprese per tamponare l’emergenza servono interventi strutturali”.
È quanto afferma il segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa che prosegue:
“È il tempo delle scelte prospettiche per assicurare un futuro di sviluppo alla nostra regione. Ecco perché occorre aprire subito un confronto per costruire insieme con tutte le forze sociali, economiche e produttive della Basilicata un piano strategico per lo sviluppo e l’occupazione, concentrando le risorse economiche disponibili dai fondi comunitari, le risorse che derivano dalla attività estrattiva e quelle che arriveranno dal governo nazionale piuttosto che disperderle in mille rivoli.
Si tratta di mettere in campo adesso un piano per lo sviluppo, in quanto le scelte dei prossimi due mesi saranno decise sia per il paese Italia che per la nostra regione.
Digitalizzazione, Zes, turismo e cultura, manifattura ed energia, sostenibilità, infrastrutture e costruzioni, agricoltura sono gli asset strategici su cui investire.
Occorre un grande e urgente investimento in sanità, welfare e istruzione non solo per rafforzare e potenziare i servizi pubblici assicurando una migliore tutela della persone, ma anche per dare un nuovo slancio occupazionale che potrebbe determinare l’assunzione di almeno 10 mila persone tra i vari comparti.
È urgente investire subito nell’istruzione 0-6 anni, potenziando l’offerta di posti negli asili nido. Ciò non solo sarebbe una risposta alle esigenze di apprendimento e a una nuova visione dell’infanzia, sapendo che questa è la fascia di età in cui si impara e ci si forma maggiormente, ma è anche un grande opportunità occupazionale.
Ci sono 20 mila bambini che non fruiscono di alcun servizio e ogni tre bambini è necessario un educatore.
In Basilicata e soprattutto nelle città capoluogo di Potenza e Matera, l’offerta dei posti nido va raddoppiata; ci sono spazi in cui allocare questi importanti servizi.
Sarebbe un gravissimo errore non potenziare uno dei settore più strategici per il futuro della nostra regione.
Investimento in sanità, welfare e infanzia possono da subito generare almeno 10 mila posti di lavoro.
Investire nelle infrastrutture sociali, rafforzarne l’innervatura sul territorio significa investire sul futuro costruendo una reale politica di sviluppo per questa regione”.