Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Osservatorio Unioncamere-Infocamere la Basilicata continua a far segnare ottime performances in tema di imprenditoria femminile.
Ecco il comunicato della Camera di Commercio Basilicata:
“In base agli ultimi dati dell’Osservatorio Imprenditorialità Femminile di Unioncamere – Infocamere, il dato del 26,39% di imprese lucane guidate da una donna a fine 2021 è una percentuale che si attesta al secondo posto nazionale dopo il Molise (27,40%), e supera di gran lunga la media del Mezzogiorno, che è del 23,69%.
Le 16.005 aziende in rosa iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio della Basilicata sono dunque tante, e il confronto 2021-2019, sebbene evidenzi un lieve arretramento dello 0,47%, pari a 76 imprese in meno, dimostra che l’effetto della pandemia ha colpito ma senza scalfire lo zoccolo duro, il che è un ottimo segnale per il futuro.
Del resto, in Italia, alcuni dei settori a maggior partecipazione femminile hanno pagato duramente il conto delle chiusure forzate che si sono succedute da Marzo 2019.
Primo tra tutti il Commercio, che conta quasi 6.300 imprese guidate da donne in meno, l’Agricoltura (circa 3.500 in meno) e il manifatturiero (circa 1.500 in meno).
Più dinamici e proattivi risultano invece alcuni comparti a maggior contenuto di conoscenza, secondo una tendenza in atto da tempo, come le Attività professionali, scientifiche e tecniche (+3.751 le imprese femminili), i Servizi di informazione e comunicazione (+1.014), l’Istruzione (+524) e la Sanità (+468).
Bilancio positivo anche per il settore immobiliare e finanziario (+1.929) e per il Noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+2.195).
Tornando alle performances della Basilicata, a livello provinciale Potenza fa segnare la presenza di 10.464 aziende al femminile, con un tasso pari al 26,98%, mentre Matera vede iscritte 5.541 imprese, pari al 25,34%”.
Dichiara la presidente del Comitato per l’imprenditorialità femminile della Cciaa lucana, Rosa Gentile:
“Il dato complessivo è più che buono ma non possiamo essere del tutto soddisfatte.
Non solo per la leggera frenata subita negli ultimi due anni, ma anche perché c’è ancora tanto lavoro da fare in direzione della crescita della mentalità imprenditoriale e della sensibilizzazione per aumentare la presenza delle donne nelle imprese.
Come molti studi del sistema camerale dimostrano, le donne si dimostrano empatiche e innovative, attente ai valori della sostenibilità ambientale, responsabili nei riguardi dei loro collaboratori.
Elevare ulteriormente il tasso di femminilizzazione significherà dunque accentuare queste condizioni di benessere lavorativo e accelerare la ripresa economica, anche in vista delle opportunità che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza offrirà alle donne”.