Il Segretario regionale del PSI, Livio Valvano, si è espresso sulla data delle elezioni:
“Quando non ci sono scelte politiche, come nel caso del decreto della Franconi sulla data del voto, ma la semplice applicazione di una legge, è dannoso alimentare la voglia di esprimere la propria avversità verso qualcuno, forse verso un’area politica, ma alla fine contro se stessi.
Questo vorrei dire con rispetto all’amico e compagno Angelo Summa, con cui sono certo troveremo le ragioni per dialogare nell’interesse della comunità regionale.
Se i velenosi mugugni di Lega e cinque stelle si fossero levati nel cielo nel mese di agosto, durante i lavori del consiglio regionale che approvava la nuova legge elettorale, forse il Consiglio avrebbe meditato di più e probabilmente corretto un effetto indesiderato.
Rinviare il voto non giova a nessuno.
Non giova alla percezione delle istituzioni viste sempre più come un fortino dentro cui difendersi dai graffi di una opinione pubblica sempre più sfiduciata.
Eppure gli urlatori pentastellati e i severi tutori della legalità leghisti avrebbero potuto sferrare un attacco in quella occasione, per provare a bloccare l’approvazione di una legge elettorale che inevitabilmente avrebbe condotto all’election day a maggio 2019.
È paradossale aver registrato che solo i socialisti lucani insieme ai radicali di Bolognetti hanno tentato di far inciampare il legislatore sulla legge elettorale, senza riuscirci purtroppo.
Avremmo votato il 18 novembre e invece scientemente l’opposizione, dentro e fuori il Consiglio, ha lasciato correre, producendo questo inevitabile effetto collaterale, che ora vogliono coprire con le loro rumorose, false e ipocrite accuse.
L’opposizione non lo sapeva?
È grave, vuol dire che sono incapaci, sia chi sta dentro che fuori il Consiglio.
È dannoso avere incapaci all’opposizione ma possiamo dargli la possibilità di rimuovere la loro colpa dimettendosi entro il 20 gennaio 2019.
L’opposizione lo sapeva e ha taciuto?
Gravissimo, vuol dire che sono i veri responsabili di una scelta politica che sicuramente era in parte condivisibile – parità di genere e eliminazione listino – ma che a quel punto era intempestiva come denunciato dal sottoscritto e da Bolognetti.
La Franconi ha giustamente sollecitato per iscritto il Ministro Salvini per consentirci di votare prima, con un provvedimento che solo il Governo può fare per superare l’art.7 della Legge 111/2011.
Ma è evidente che la richiesta è caduta nel vuoto; la Lega vuole votare con le europee.
A fronte della ottusità politica del Ministro leghista, non ci resta che sperare nel TAR Lucano, affinché possa trovare le ragioni per disapplicare la Legge nazionale così da permetterci di votare prima, anche se questo produrrà il raddoppio della spesa pubblica per le elezioni di cui, giustamente, la Franconi ha voluto dovuto tener conto per tutelare le proprie personali responsabilità.
Chissà, sull’argomento potremmo trovarci d’accordo con gli ipocriti dirigenti pentastellati, convergenza che i socialisti non vivrebbero come un problema”.