Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato stampa della CGIL Basilicata sulle domande presentate per l’ottenimento dell’assegno unico universale per i figli.
Ecco tutti i dati divulgati dal sindacato:
“Delle 248mila domande presentate a livello nazionale, sono 2.259 le domande pervenute da nuclei familiari della Basilicata, circa lo 0,9% del totale.
Di queste:
- il 47% è attestabile a nuclei con un solo figlio,
- il 40,8% a nuclei con 2 figli,
- il rimanente a nuclei con 3 figli e oltre.
Relativamente alle fasce di reddito, la stragrande maggioranza delle domande presentate dalle famiglie lucane (circa il 62,8%), appartiene a nuclei con situazione ISEE inferiore ai 10.000 euro.
- Il 23,1% delle domande rientra, invece, nella fascia ISEE da 10mila a 20mila euro,
- il 6,1% appartiene alla fascia da 20mila a 30mila euro,
- il 2,3% è relativo alla fascia da 30mila a 40 mila euro e il rimanente è da 40mila a 50mila euro.
Il numero dei minori lucani coinvolti è di 3.770, con una media di 1,87 figli per nucleo familiare.
I dati sono stati comunicati dall’Inps a un mese dall’avvio sperimentale della misura che prevede una estensione dell’assegno a nucleo familiare già previsto per i lavoratori dipendenti anche ai lavoratori autonomi e disoccupati.
Il periodo di sperimentazione è dal 1 Luglio al 31 Dicembre 2021.
C’è da tenere in conto che a Luglio sono state soprattutto le famiglie con redditi più bassi a fare la domanda, in quanto avevano la certificazione ISEE già pronta perché utilizzata per altre prestazioni; c’è, quindi, da attendersi un aumento delle domande nelle fasce ISEE più alte, nei mesi a venire.
E’ importante sottolineare che i beneficiari che presenteranno domanda entro il 30 Settembre percepiranno anche gli arretrati a decorrere dal 1 Luglio, mentre quelle presentate successivamente daranno diritto al percepimento dell’assegno solo a partire dal mese in corso al momento della presentazione della domanda.
Viene, infine, esplicitata la compatibilità della misura provvisoria con il Reddito di Cittadinanza e con eventuali altre misure a favore dei figli a carico erogate dalle Regioni, dalle Province Autonome di Trento e Bolzano o dagli Enti Locali.
La domanda può essere presentata anche tramite i patronati INCA CGIL, presenti su tutto il territorio.
Anche sulla scorta dei dati che emergeranno da questa fase sperimentale, andranno definiti i decreti attuativi della legge delega che istituì l’Assegno Unico.
La CGIL ha guardato con favore e interesse alla misura, in quanto potrebbe ridurre la frammentazione delle diverse misure attualmente vigenti, adottando uno strumento di welfare universale rivolto a tutti i minori al fine di sostenerne i bisogni di crescita e sviluppo.
E’ ovvio che i decreti di attuazione, però, dovranno garantire il principio dell’universalità, sostenendo i nuclei con minor reddito, senza introdurre elementi iniqui o discriminatori, e senza penalizzazioni per gli attuali beneficiari delle misure vigenti, soprattutto per i lavoratori a reddito medio e basso”.