Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Uil Fpl Basilicata:
“La UIL FPL esprime il proprio dissenso per la scelta di espletare il concorso degli OSS in Campania.
I candidati dovranno recarsi al Palasport di Avellino e le prove dureranno tre giorni.
La scrivente si chiede il perché di questa scelta incomprensibile che porterà non pochi disagi ai candidati lucani che si devono recare ad Avellino per espletare la prova concorsuale.
Riteniamo che la nostra Regione abbia strutture adeguate e pronte per ospitare tale evento concorsuale anche con una capienza tale da soddisfare il numero previsto da calendario.
Ma anche lasciando un margine di dubbio a chi ha previsto tale sede, crediamo per motivi logistici e di numeri, si poteva tranquillamente prevedere la prova pratica del concorso su più date e non solo su tre date così da smistare il numero dei partecipanti su più giornate senza creare ulteriori difficoltà.
Tutti auspichiamo di avere subito una graduatoria di merito per assumere nuovo personale che vada finalmente a colmare il vuoto presente oggi nelle varie Aziende Regionali, ma aggiungere magari in sequenza, qualche altro giorno non avrebbe creato nessun ritardo significativo al concorso.
A parere della scrivente le date concorsuali potevano essere programmate per tempo tenendo conto delle strutture presenti sul territorio Regionale idonee all’espletamento del concorso in base al numero dei partecipanti.
La UIL FPL inoltre non comprende il motivo per cui le risorse previste per i piani triennali dei fabbisogni non sono state utilizzate in pieno.
Da un ‘attenta analisi, risulta che, pur avendo altre risorse a disposizione non si è provveduto ad utilizzarle almeno per portare a termine le stabilizzazioni di tutti gli OSS e le altre figure del comparto (Ostetriche, infermieri, tecnici della prevenzione) presenti in graduatoria.
Inoltre queste risorse inutilizzate sarebbero bastate anche per poter espletare le procedure di mobilità previste facendo così rientrare anche quelli che stanno lavorando in comando ed in assegnazione temporanea.
Non comprendiamo il perché con le risorse a disposizione, si debbano tenere in ansia queste figure.
Si può ancora rimediare e lo gridiamo da tempo alle Aziende sanitarie: utilizzate queste risorse e aggiornate i piani triennali!
Non si può più scaricare la colpa solo sulla Regione in quanto le responsabilità sarebbero prevalentemente da addebitare alle politiche di risparmio delle Aziende sanitarie sul potenziamento del personale.
Politiche che però hanno effetti negativi sulla qualità dei servizi e sulla riduzione sia della mobilità passiva che delle liste di attesa”.