Basilicata, bambini orfani e non solo: per non lasciare sole le vittime di violenza ecco l’aiuto dalle istituzioni

Sostegno economico alle famiglie affidatarie di minori, borse di studio, spese mediche e assistenziali, finanziamento di iniziative di orientamento al lavoro di formazione e di supporto per l’inserimento nell’attività lavorativa, incentivi alle assunzioni.

I benefici previsti in favore degli orfani dei crimini domestici e delle famiglie affidatarie sono “un atto dovuto che testimonia l’attenzione e la sensibilità del Governo su questo tema”.

Una rete efficace di protezione che si attiva nell’immediato per non abbandonare al loro destino gli orfani dei crimini domestici (femminicidio).

Con il Regolamento di Luglio 2020 sono divenute operative le norme che prevedono benefici a favore degli orfani di crimini domestici minorenni o maggiorenni non economicamente autosufficienti e sostegno economico alle famiglie affidatarie.

Ecco come accedere ai benefici.

Le domande per il sostegno allo studio, per l’orientamento e per le famiglie affidatarie di orfani minorenni devono essere inviate al Prefetto della provincia in cui il richiedente risiede per il successivo inoltro al Commissario.

Le domande per gli incentivi all’assunzione devono invece essere presentate all’Inps dal datore di lavoro.

Tutti i benefici previsti sono cumulabili tra loro.

Su interno.gov.it e prefettura.it è possibile consultare direttive, circolari, avvisi e scaricare i moduli di domanda.

Se sei vittima di un reato intenzionale violento lo Stato italiano, dal 2016, interviene in tuo favore secondo i requisiti previsti dalla legge.

Hanno diritto a un indennizzo:

  • le vittime dei reati di omicidio (o i loro eredi),
  • di lesioni personali gravissime,
  • deformazione dell’aspetto con lesioni permanenti al volto,
  • violenza sessuale,
  • caporalato,
  • ogni altro delitto compiuto con violenza alla persona nel limite delle spese mediche sostenute.

La domanda deve essere presentata al Prefetto della provincia in cui risiede il richiedente entro 60 giorni: dal giudizio in caso di autore del reato ignoto, dall’ultimo tentativo fallito per ottenere il risarcimento oppure dalla data del passaggio in giudicato della sentenza penale.

E’ possibile scaricare il modulo di domanda ed avere maggiori informazioni sul portale interno.gov.it e su quello delle prefetture prefettura.it.

Se sei vittima di un reato di tipo mafioso.

La mafia è un male terribile della nostra società contro il quale spesso non si ha il coraggio di lottare.

Se il tuo impegno per la legalità ha avuto un prezzo alto, lo Stato ti offre un aiuto concreto.

Il “Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell’usura e dei reati intenzionali violenti” sostituendosi agli obblighi degli autori dei reati, consente di ristorare chiunque, in presenza dei requisiti e delle condizioni previsti dalla legge, abbia subito un danno a seguito di un reato di tipo mafioso.

La domanda di accesso al Fondo deve essere sempre inviata al Prefetto della provincia in cui risiede il richiedente oppure in quella dove ha sede l’autorità giudiziaria che ha emesso la sentenza.

Può essere trasmessa con posta elettronica certificata (PEC) o con raccomandata con avviso di ricevimento.

ll compito principale del Commissario per il coordinamento delle Iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso e dei reati intenzionali violenti e quello di assegnare i benefici previsti dalla legge alle vittime dei reati di mafia, alle vittime dei reati intenzionali violenti e/o ai loro familiari e di sostenere gli orfani dei crimini domestici (femminicidio).

Istituito nel 2000, l’ufficio del Commissario ha lo scopo di far sentire con forza la vicinanza delle istituzioni a quanti hanno pagato, a volte con la vita di un proprio familiare, l’impegno per la legalità e contro le mafie.

Dal 2016, inoltre, il Commissario è garante anche del sostegno a quanti sono vittime di reati intenzionali violenti e dal 2018 agli orfani di crimini domestici.

I benefici sono corrisposti su decisione del Comitato di solidarietà, presieduto dal Commissario, che esamina le richieste e delibera l’accesso al Fondo.

I ministeri rappresentati al tavolo del Comitato sono: Interno, Giustizia, Sviluppo economico, Economia e finanze, Lavoro e politiche sociali.

La gestione economica del Fondo è affidata alla Concessionaria dei servizi assicurativi pubblici CONSAP che dà esecuzione alle decisioni del Comitato e del Commissario.