Vanno rafforzati i servizi territoriali e la sanità di prossimità, serve aumentare il numero del personale sanitario, medici e infermieri, investire sulla prevenzione e sulle nuove tecnologie, come la telemedicina, sviluppare una sanità a misura di anziano soprattutto di quanti vivono in aree rurali.
A sottolinearlo è Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani che condivide per questo, appieno, il recente appello di medici e scienziati, tra cui premi Nobel, affinché si ponga rimedio subito alla grave crisi del Ssn.
Osserva Anp, Associazione nazionale pensionati, Cia Basilicata, circa 8mila associati:
Se le liste d’attesa sono al collasso, con prestazioni che risultano non prenotabili, nonostante le impegnative prescritte dal medico di base siano a 30 giorni o 60 giorni, per gli agricoltori pensionati la situazione ha conseguenze ancora più pesanti.
In tanti sono costretti a rivolgersi al privato.
Ma la vera novità, stando all’ultimo report di Anp-Cia, è che il 40% della popolazione rinuncia addirittura a curarsi a causa degli elevati costi proprio nel privato.
Non potendo più fare affidamento sulla sanità pubblica, arrivano a spendere, in media, 730 euro all’anno per le visite mediche specialistiche.
Anp-Cia, dunque, rilancia la richiesta a Governo e Parlamento: si passi a un Piano straordinario di investimenti, quantificato nell’8% del Pil, e finalizzato a intervenire sulle maggiori difficoltà del Sistema.
Questo, prima che il progressivo definanziamento raggiunga il 6,2% del Pil previsto per il 2025, quando è noto che sotto il 6,5% i servizi essenziali non possono essere garantiti a tutti i cittadini.
Da Anp-Cia il reiterato allarme per la mancanza di attenzione istituzionale che vede penalizzata per lo più la salute dei più fragili, di pensionati e anziani, in particolare delle aree interne e rurali.
Il Piano straordinario di interventi si sta rivelando fondamentale per l’adeguamento delle strutture ospedaliere e le Case di Comunità.
Inoltre, occorre attuare la Riforma della non autosufficienza, secondo il vero spirito della legge, ovvero, tutelando l’accesso ai servizi di prossimità per tutti e il sostegno alle famiglie, riconoscendo il ruolo dei caregiver.
Anche su questo tema pare si continui a procedere in direzione diversa, come evidenziato dal “Patto sulla non autosufficienza”, sostenuto da oltre 60 organizzazioni tra le quali Anp-Cia.
Infine, non è d’aiuto il progetto legislativo in corso sull’autonomia differenziata.
In campo sanitario rischia di inasprire le differenze quanto a efficienza fra Sistemi sanitari regionali, aggravando così i livelli di disuguaglianza sociale e di diritti, a discapito del Sud Italia”.
Dichiara il presidente di Anp-Cia, Alessandro Del Carlo:
“Il Sistema sanitario nazionale, con il suo carattere pubblico e universalista, è una delle più importanti conquiste sociali, di democrazia e del sistema dei diritti nel nostro Paese
Non si metta a repentaglio ciò che da sempre è garanzia di coesione sociale, rispetto dei diritti delle persone e futuro per la società e l’economia italiana”.