“La Basilicata è tra le regioni italiane con il più alto indice di vecchiaia (200 contro 179 del dato nazionale) eppure l’attenzione del governo regionale per questa categoria di cittadini, in particolare per i grandi anziani che superano gli ottant’anni, è quasi nulla.
E la vicenda relativa al bonus gas ne è una conferma”.
Lo dichiara il segretario regionale della Uil Pensionati di Basilicata, Carmine Vaccaro, che aggiunge:
“A pochi giorni dalle elezioni apprendiamo del completamento dei passaggi burocratici effettuati dalla Regione per garantire ai lucani lo sconto sulla molecola del gas, con uno sgravio in bolletta, come ci è stato riferito, superiore al 50%.
Diciamo bene, anche se verrebbe da chiedersi perché tutta questa magnanimità istituzionale, con la chiusura dell’ultimo provvedimento, venga fuori proprio adesso, nella settimana del voto.
E lo stesso vale per i sussidi che il governo regionale si è impegnato ad elargire ai residenti non dotati di impianti metanizzati.
Questo esecutivo però, e lo stiamo gridando da anni, sembra non avere a cuore le categorie più fragili. E adesso vi spiego perchè.
Le bollette salate non vengono recapitate soltanto alle abitazioni private o alle pubbliche amministrazioni.
Pensate alle Rsa o a tutte le case di cura private dove vivono anziani, disabili e persone deboli.
Ma ci sono anche agli asili nido.
Con l’incremento dei costi energetici e gli stipendi da pagare, è fisiologico per i gestori pensare a un aumento delle rette.
A scapito delle persone assistite e delle loro famiglie. Si rischia il collasso.
Pensate a quanti si ritroverebbero costretti a tornare nella propria abitazione, (per chi ce l’ha ancora) o a rientrare nella gestione economica di una coppia giovane, che a quel punto dovrà dedicarsi alla cura dell’anziano.
Magari qualcuno in casa sarà costretto a ridurre l’orario di lavoro e quello che si è recuperato con la molecola del gas gratuita lo si perde nuovamente, o rinunciando a parte dello stipendio o pagando il surplus per la retta alla struttura d’assistenza.
E’ un cane che si morde la coda.
E per gli anziani è un problema serio.
Non si tratta di pacchi da parcheggiare ma di persone con la loro dignità.
Chiediamo per questo che venga elargito un bonus sociale a quelle famiglie a basso reddito che hanno a carico un anziano o che devono pagare le rette per gli asili e per le mense.
Necessari anche sostegni diretti alle case di cura perché possano abbassare le tariffe.
Inoltre, lo stiamo ripetendo da mesi, per permettere un accesso democratico al bando per la metanizzazione, sarebbe stato corretto renderlo fruibile a tutti.
E non a chi prima arriva.
Immaginate quanti ostacoli troveranno tutti quegli anziani dei nostri paesi, poco avvezzi ad internet o alla scrittura di documenti complessi, come può essere la redazione di una domanda di partecipazione a un avviso pubblico.
Sarebbe stato utile garantire loro un supporto gratuito, magari con il coinvolgimento di associazioni di consumatori o degli stessi sindacati.
Nelle regioni del Nord Italia penso al Trentino Alto – Adige, c’è maggiore sensibilità per la popolazione più avanti con l’età.
Penso alla legge per l’invecchiamento attivo approvata dall’amministrazione di Bolzano di recente.
In Basilicata accanto al Garante per l’Infanzia servirebbe un Garante per la terza età non solo per informare gli anziani sui loro diritti ma anche per fungere da referente centrale per le loro necessità.
Ce n’è davvero bisogno”.