Snellimento delle procedure, eliminazione dei costi a carico dei cacciatori, aumento del numero di componenti per squadra.
Sono alcune delle modifiche alle direttive regionali per la gestione e l’esercizio venatorio del cinghiale approvate dalla Giunta regionale, su proposta del vicepresidente e assessore alle Politiche agricole e Forestali, Francesco Fanelli.
Tra le novità più importanti vi è:
- l’eliminazione della quota di 10 euro dovuta dai cacciatori per il prelievo venatorio al cinghiale,
- la possibilità di presentare una semplice autocertificazione in sostituzione di tutta una serie di documenti,
- il raddoppio del numero massimo di cacciatori per squadra (portato da 20 a 40),
- per i comuni di Potenza e Matera l’aumento anche del numero minimo di cacciatori per gruppo (da 10 a 15).
Afferma il vicepresidente Fanelli:
“Accogliendo le osservazioni formulate dalle associazioni venatorie, abbiamo deciso di modificare e integrare le direttive regionali per la gestione e l’esercizio venatorio del cinghiale.
In particolare abbiamo eliminato i costi a carico dei cacciatori, consapevoli del servizio utile svolto da costoro a favore della comunità regionale.
Il sovrannumero degli ungulati presenti sul nostro territorio provoca, infatti, danni diretti e indiretti alle colture agricole e forestali e rappresenta un fattore di notevole rischio per l’incolumità delle persone, soprattutto in relazione agli incidenti stradali”.
Sempre nell’ottica della semplificazione, è stato prorogato al 30 Agosto prossimo il termine di presentazione delle domande per poter esercitare il prelievo venatorio al cinghiale.