Sostiene il consigliere regionale di Prospettive lucane, Carlo Trerotola:
“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) rappresenta un’occasione straordinaria per accelerare la transizione ecologica del Paese, tant’è che uno dei sei macro target del Recovery è finalizzato a migliorare la sostenibilità e la resilienza del sistema economico assicurando una transizione equa e inclusiva.
Questa opportunità green richiede non soltanto interventi mirati per la trasformazione ecologica ma anche una declinazione in chiave di sviluppo sostenibile per tutti i nuovi investimenti, in linea con gli obiettivi europei e, soprattutto, meno burocrazia.
In quest’ ottica ciascuno deve compiere la sua parte ed, accanto al governo nazionale, occorre un virtuoso protagonismo anche da parte delle Regioni e dei Comuni, mettendo in campo oculate politiche di programmazione e di coordinamento affinché la sostenibilità ambientale sia accompagnata dalla sostenibilità sociale e non si producano danni e devastazioni territoriali.
In particolare occorre evitare di ripetere gli errori della prima fase espansiva degli impianti eolici e fotovoltaici e che, in piena deregulation, le case dei nostri suggestivi centri abitati, vengano sopraffatte da pannelli fotovoltaici e pale eoliche.
Per scongiurare questo rischio occorre che i Comuni lucani adeguino e modifichino i propri piani urbanistici e che la Regione Basilicata si doti, finalmente, del Piano Paesaggistico regionale quale unico strumento di tutela, governo ed uso del territorio in applicazione del Decreto legislativo n.4/2004 e della Legge regionale N. 19/2017 che ha integrato la L.R. n. 23/1999.
Prevedendo il Pnnr la semplificazione delle procedure di valutazione di impatto ambientale, al fine di tutelare gli interessi delle comunità e dei territori ed evitare l’indiscriminato predominio delle lobby energetiche, è inderogabile la necessità di rafforzare le strutture tecniche degli Enti locali sia mediante l’assunzione di nuove professionalità che attraverso l’adeguata qualificazione e formazione del personale già operante nelle piante organiche.
Sebbene sul Recovery Fund sia mancato un serio dibattito pubblico che ne facesse davvero un Piano della nazione esso ha alimentato grandi aspettative popolari per l’enorme mole di fondi stanziati, che non vanno assolutamente deluse, soprattutto per ciò che concerne la transizione ecologica, che deve avvenire nel pieno rispetto dell’habitat naturale ed umano”.